Fino ad oggi, le pellicole proiettate dalla storica arena barese sono state più di 500 e oltre 70 i registi ospitati sul palco degli Airiciclotteri. Cirasola ha commentato la situazione:
«Sarebbe una grandissima perdita per la comunità, soprattutto ora che a Bari rischiano di chiudere tutti gli spazi dedicati all’arte: la situazione dei teatri non è confortante e di arene ce ne sono poche».
Il direttore ha denunciato la grave condizione del cinema, lamentando lo scarso aiuto e il disinteressamento del Comune:
«Anche se per montare un palco in piazza Ferrarese spendono 10 – 15mila euro, all’Arena non pagano neanche una tensostruttura».
Una tensostruttura, banalmente una copertura in tela plastificata, simile a quella dei circhi, consentirebbe all’arena una continuità di spettacoli durante tutto l’anno. Nonostante, infatti, l’affluenza di pubblico sia piuttosto alta, il cinema, essendo a cielo aperto, è attivo solo nei mesi più caldi. Freddo e umidità disincentivano la presenza di spettatori, oltre a rendere più difficoltosa la proiezione o l’esecuzione di spettacoli. Un’altra proposta avanzata da Cirasola è quella di una migliore utilizzazione del cinema, per esempio, sfruttandolo in collaborazione col Teatro Pubblico Pugliese, che al momento non ha una sede propria.
Pur se con solo 10 anni di vita, l’arena Airiciclotteri ha lasciato un segno particolare nella città e nella comunità di Picone, visto, comunque il numero di affezionati che la frequentano di solito. Al punto che è persino citato nel romanzo “Né qui, né altrove” di Gianrico Carofiglio. Lo scrittore ne esalta la rasserenante e magica atmosfera che si respira:
«Tutto è assai romantico e fuori dal tempo, in quest’arena collocata fuori città, nel mezzo del nulla».
Pasquale Amoruso