Nel cuore di un caso di criminalità organizzata nel Salento, emerge un sinistro piano orchestrato da un detenuto contro la Procuratrice della DDA di Lecce, Carmen Ruggiero. Il protagonista di questa macabra trama è il 42enne Pancrazio Carrino, coinvolto nell’operazione ‘The Wolf’, che ha visto il tracollo del clan Lamendola-Cantanna nel luglio 2023.

Il progetto di Carrino, che mirava a tagliare la gola della Procuratrice durante un interrogatorio, è stato fortunatamente scoperto e sventato. Tuttavia, questa rivelazione solleva gravi interrogativi sulla sicurezza e sulle minacce che affrontano coloro che operano nel campo della giustizia.

Il dettaglio emergente dai verbali degli interrogatori è agghiacciante: Carrino, durante un primo incontro con gli investigatori salentini alla presenza della stessa Ruggiero, avrebbe dovuto eseguire l’attentato. Un piano, però, destinato a fallire.

Successivamente, Carrino ha confessato il tentato omicidio durante un secondo interrogatorio, tenutosi in un carcere diverso, quello di Terni, dove era stato trasferito. È qui che ha affrontato il PM umbro Raffaele Pesiri, non più la Procuratrice Ruggiero. La confessione di Carrino potrebbe essere interpretata come un segnale di pentimento, ma non attenua la gravità del suo intento omicida.

Il trasferimento di Carrino in un carcere diverso appare come una precauzione necessaria per evitare ulteriori rischi per la sicurezza della Procuratrice Ruggiero e degli altri coinvolti nell’inchiesta. In conclusione, il caso di Pancrazio Carrino mette in luce l’importanza di adottare misure efficaci per proteggere coloro che lavorano nel campo della giustizia e di continuare a combattere la criminalità organizzata con fermezza e determinazione.