I Carabinieri hanno eseguito sette misure cautelari personali con divieto di dimora a Trinitapoli, nel nord Barese, nell’ambito dell’inchiesta denominata ‘Black out’, coordinata dalla Procura di Foggia.

I sette indagati, uomini di età compresa tra i 20 e i 40 anni, tutti residenti a Trinitapoli e con precedenti penali, sono accusati di detenzione a fini di spaccio di sostanze stupefacenti. L’indagine ha preso avvio due anni fa a seguito del ritrovamento di una considerevole quantità di droga nel quartiere noto come ‘Case maledette’. Dopo il sequestro, i Carabinieri locali hanno intensificato i controlli attraverso appostamenti, pedinamenti e monitoraggio del territorio, scoprendo che il quartiere rappresentava un punto cruciale per lo spaccio di droga. L’operazione è stata denominata ‘Black out’ poiché, secondo gli investigatori, ha efficacemente interrotto le attività illecite del gruppo.

Durante oltre 12 mesi di indagini, sono stati accertati 700 episodi di spaccio, con 12 persone denunciate per detenzione a fini di spaccio di sostanze stupefacenti, altre 31 per favoreggiamento personale e 20 segnalate alla Prefettura come consumatori abituali o occasionali di droga.

Nel corso dei controlli, un individuo è stato denunciato per il possesso di 8 proiettili calibro 9 e un fucile balestra privo di matricola. L’esecuzione delle misure, firmate dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Foggia, è stata condotta da 50 Carabinieri del comando provinciale di Barletta-Andria-Trani, con il supporto di reparti specializzati dello squadrone eliportato Carabinieri Cacciatori Puglia, del nucleo cinofili di Modugno e dell’11esimo reggimento Puglia.