É stato arrestato un 37enne romano con precedenti penali per il sequestro e la morte del pr barese Francesco Vitale, detto “Ciccio Barbuto”. Il presunto suicidio, avvenuto nella notte tra il 22 e il 23 febbraio, sarebbe legato a dissidi economici, infatti pare che la vittima avesse contratto un debito con dei narcotrafficanti.

Secondo la ricostruzione dei fatti Vitale parte da Bari e raggiunge Roma per incontrare i narcos, che lo minacciano esigendo un credito di 500mila euro. Il telefono del pr si spegne nel quartiere popolare a sud-ovest della Capitale, dove viene privato dei documenti e del cellulare e portato in una casa per discutere. Il 45enne aveva precedentemente avvisato il fratello ed è proprio lui a lanciare l’allarme quando Vitale sparisce per alcune ore.

Nell’appartamento i Ris hanno rinvenuto tracce di sangue che il proprietario dell’immobile, anche lui indagato per sequestro di persona, aggravato dalla morte della vittima, afferma essere le proprie e di non sapere nulla di quanto accaduto quella sera. Gli inquirenti ipotizzano qualcosa sia andato storto mentre il pr veniva picchiato dagli uomini del gruppo criminale. Secondo le indagini, ancora in corso, si tratta del gruppo italo-albanese che gestisce il narcotraffico tra la Spagna e la Capitale. Il pr avrebbe fatto affari con “il profeta”, Andrea Buonomo, un grossista che trattava partite da centinaia di chili di droga. Buonomo, già uomo di Diabolik a Ponte Milvio, si sarebbe inserito nel sodalizio capeggiato da Arden Zogu, detto “Riccardino o Ricky” e avrebbe successivamente stretto alleanze con l’albanese Elvis Demce e l’ex calciatore Alessio Corvesi. Vitale era stato più volte arrestato con l’accusa di possesso di sostanze stupefacenti, la prima volta nel 2002 insieme al padre.