Il medico legale Francesco Introna si occuperà di stilare entro i prossimi due mesi una relazione in merito all’autopsia eseguita ieri, 21 febbraio, sul corpo di Rosalia Mistretta, 83enne morta nell’incendio che ha divorato il suo appartamento al nono piano di una palazzina di Taranto, in Piazza Carmine, lo scorso 30 gennaio. Le indagini si stanno focalizzando sugli elettrodomestici presenti nella casa, tra cui una stufa, una televisione, che, stando alle ricostruzioni, potrebbero aver generato le fiamme a causa di un corto circuito, trasformandosi in un inferno a contatto con la moquette.

L’esame autoptico servirà a capire le cause del decesso e da domani, 23 febbraio, nel laboratorio degli specialisti dei Carabinieri del Ris di Roma verranno anche analizzati alcuni campioni prelevati dalla casa dell’anziana nei giorni scorsi. Gli inquirenti al momento stanno vagliando due ipotesi di reato in merito a quanto accaduto, ovvero incendio colposo e omicidio colposo, entrambe a carico di ignoti. I militari del Reparto Investigazioni Scientifiche dell’Arma hanno avviato alcune ricerche sul luogo della tragedia, cercando nell’attico le tracce di eventuali sostanze che potrebbero aver scaturito il rogo. Dopodiché i campioni prelevati verranno portati a Roma e analizzati direttamente nei laboratori della caserma Salvo D’acquisto.

Resta da ascoltare la figlia di Rosalia, che, seguita dal suo legale Giuseppe Leoni, ha chiesto di essere ascoltata dal pm Buccoliero. Dalle testimonianze sembrerebbe che la donna seguisse quotidianamente sua madre assieme a due badanti e che al momento  dell’incendio purtroppo, tra le 15 e le 16, non vi fosse nessuno a coprire il turno d’assistenza; un orario, in cui l’83enne era solita addormentarsi sulla poltrona.