Il 50enne, originario di Aradeo, in provincia di Lecce, che, stando alle testimonianze, avrebbe molestato nell’agosto 2009 un’amichetta di sua figlia 11enne, è stato condannato a 4 anni e mezzo di reclusione con l’accusa di violenza sessuale aggravata, sentenza emessa dal gup Angelo Zizzari, dopo aver accolto la richiesta del pm Maria Consolata Moschettini al termine del processo in rito abbreviato.

La vicenda

Stando alla testimonianza rilasciata durante l’ultima udienza da una parente della ragazzina molestata, a cui quest’ultima avrebbe raccontato i fatti in via confidenziale, l’imputato avrebbe approfittato della giovane con la scusa di rimboccarle le coperte. L’uomo, residente da molto tempo al nord, era tornato in Salento per trascorrere qualche giorno di vacanza al mare nella sua abitazione vicino Gallipoli. In quell’occasione l’accusato si sarebbe introdotto nella camera dove dormivano sua figlia e l’amica, palpeggiando quest’ultima mentre le sistemava il lenzuolo. Alcuni mesi dopo l’11enne ha raccontato i fatti a sua madre che ha sporto denuncia nei confronti dell’uomo presso la Questura di Varese. La donna, assistita dall’avvocato Irene Visconti, ha spiegato le molestie che avrebbe subito la figlia l’estate prima e da quel momento sono partite le indagini.

La prima testimonianza della giovane è avvenuta alla presenza degli investigatori e di una psicologa. All’epoca il sostituto procuratore Luigi Mastroniani ha aperto un fascicolo sul caso vagliando l’ipotesi di reato d’abusi sessuali su minori. Le accuse sono state poi confermate dalla minore dinanzi al gip Giulia Proto. Si è al momento in attesa delle motivazioni della sentenza di condanna e nulla toglie che, una volta rese note, l’avvocato dell’imputato, Nicola Leo, non faccia appello.