foto di repertorio

Il momento del parto è intriso di gioioso dolore, è magia e diviene ancora più misterioso se la nuova creatura che sta venendo alla luce sa già che il mondo che l’aspetta è pieno di avventure affascinanti. Forse questo il sentimento provato dalla piccola Clarissa che pare non vedesse l’ora di buttarsi a capofitto nella vita tanto da nascere sulla barella dell’ambulanza del 118, dove era sdraiata la sua giovanissima mamma prima di raggiungere la sala parto. È quanto accaduto nell’ospedale Santissima Annunziata di Taranto, dove la 23enne ha partorito grazie all’aiuto di un’infermiera, quasi sua coetanea, del Servizio di emergenza territoriale Set 118 e di due autisti soccorritori.

La madre e la neonata sono state poi affidate alle cure dei reparti di Neonatologia, Ginecologia ed Ostetricia del nosocomio tarantino. La giovanissima operatrice sanitaria racconta l’emozionante parto. “Io e i miei due autisti-soccorritori svolgevamo il turno notturno nella postazione Taranto Centro. Alle ore 5.24 è arrivata la chiamata dalla Centrale Operativa, per un intervento ginecologico di una 23enne alla seconda gravidanza”.

L’infermiera spiega ai microfoni di Repubblica che una volta arrivati a casa della paziente e, dopo aver valutato il suo stato con domande mirate, l’hanno “trasportata con urgenza, in codice rosso, presso il nosocomio SS. Annunziata”. “I dolori erano forti, fortissimi, quasi sentiamo ancora le urla della ragazza – prosegue -. Eravamo giunti sulla rampa che ci avrebbe diretto in sala parto, al quinto piano, ma ad un tratto, presi dalla frenesia dell’intervento, sentiamo piangere. Un pianto forte e continuo. Alle ore 5.43, nasce sulla nostra barella la piccola Clarissa“.

“Penso che fare un’esperienza del genere a 24 anni sia una grandissima fortuna. Il significato della maternità, della nascita, la cosa più pura e naturale di questa vita – continua commossa l’infermiera -. Ringrazio con tutto il cuore i due colleghi per il grande aiuto che mi hanno dato, il lavoro di squadra non deve mai essere sottovalutato. È stato uno degli interventi più belli, intensi, significativi e inaspettati di tutto il mio percorso nel 118. Speriamo di viverne altri, intensi, come questo”. “In bocca a lupo alla mamma, a tutta la sua famiglia e buona vita a Clarissa – conclude la ragazza -, ci ricorderemo per sempre di te e del bellissimo ricordo che ci stai lasciando“.