@michele.emiliano

Questa mattina, a Roma, c’è stato un incontro fra, il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano e, il Ministro per le Imprese e il Made in Italy, Adolfo Urso per discutere del dossier Acciaierie d’Italia ex-Ilva e della drammatica situazione in cui si trovano la fabbrica, l’indotto e la città di Taranto.

La situazione descritta da Emiliano

L’azienda non ha più liquidità, non è in grado di andare avanti. Ha sospeso i pagamenti e le forniture con l’indotto e credo non abbia cassa. Siamo sull’orlo di una situazione di enorme difficoltà, il governo Draghi ha stanziato 1 miliardo di euro, che rischia sostanzialmente di essere versato in un pozzo senza fondo. Bisogna che il governo in carica valuti la situazione. Come Regione Puglia offriamo il nostro punto di vista e tutte le informazioni a nostra disposizione affinché il Governo faccia la sue valutazioni“.

La risposta dei sindacati

I sindacati dei metalmeccanici hanno proclamato subito 4 ore di sciopero per lunedì 21 novembre in tutti gli stabilimenti del gruppo. Così Fim, Fiom e Uilm al termine dell’incontro: “E’ sciopero in tutto il gruppo. L’azienda non ha avuto neanche il coraggio di presentarsi al tavolo, a confrontarsi e a negoziare con il governo e con i sindacati. Pensiamo che sia necessario scioperare per poter fermare l’eutanasia del gruppo e per poter ricontrattare tutto“. Lo afferma il segretario generale della Fiom-Cgil, Michele De Palma al termine dell’incontro al Mimit (Ministero delle Imprese e del Made in Italy) sull’ex Ilva.

La richiesta di una gestione pubblica e la risposta di Urso

È necessario che l’azienda torni nelle mani pubbliche, in una gestione pubblica, e che torni a negoziare e contrattare con le organizzazioni sindacali il rilancio del lavoro, la tutela dell’occupazione, le condizioni di salute sicurezza e l’ambientalizzazione” – conclude De Palma.

Vogliamo che l’azienda rispetti l’accordo e ovviamente lo Stato utilizzerà le risorse già stanziate affinché ci sia questo rispetto da parte dell’azienda, in modo tale che ci sia una prospettiva. Ci deve essere una prospettiva per il futuro dell’acciaieria italiana, europea e questo è il nostro impegno” – lo afferma Urso al termine dell’incontro di cui si è detto soddisfatto. “Il nostro obiettivo – aggiunge il ministro – è quello di riequilibrare la governance in modo che davvero ci sia una risposta rispetto agli impegni presi. Impegni che la stessa azienda ha preso e che noi riteniamo devono essere rispettati pienamente, secondo le scadenze che sono state date nei precedenti accordi. Su questo c’è il nostro impegno, la nostra volontà e credo che insieme ce la possiamo fare” – conclude Urso.