“Spesso la mattina mi capita di fare delle ricerche su internet. Sui temi più disparati. Oggi mentre ascoltavo i telegiornali ho cercato la distanza tra Bari e Kabul. 5.795,4 km. 75 ore.
Un’infinità. Un altro mondo”. Inizia così il lungo post del sindaco della città di Bari, Antonio Decaro.

“E attraversando Bari oggi, guardando tante famiglie sorridenti che passeggiano per strada, persone che vanno a lavoro o che, con sdraio e telo, si dirigono verso le spiagge cittadine ho pensato: si questo è davvero un altro mondo. Per fortuna.
E ho ringraziato ancora una volta nella vita per essere nato da questa parte del mondo. Dove non ci sono bombe o soldati che occupano la città e che ti impongono un regime che ti dice chi devi essere, come devi vivere, come devi vestirti e cosa devi pensare”.

“Non tocca a me, né credo sia questa la sede per una analisi geopolitica su quanto sta accadendo ora a Kabul ma ogni ora che passa è sempre più difficile pensare che quei 5.795,4 chilometri ci mettano al riparo dal giudizio della storia”.

“Ogni giorno che passa diventa sempre più difficile voltarsi dall’altra parte e continuare a vivere come se niente fosse nella nostra parte di mondo. La Città di Bari insieme ai comuni dell’Anci ha comunicato al Governo la disponibilità ad ampliare il proprio progetto della rete SAI (Sistema di Accoglienza e Integrazione) rispetto ai posti specifici per i collaboratori afghani e le loro famiglie, come primo passo per garantire nel prossimo futuro un impegno internazionale per l’accoglienza e l’integrazione di donne e uomini in queste ore in fuga dal loro Paese”.

“Perché anche se c’è chi dice che Kabul è dall’altra parte del mondo e quelle persone non sono affare nostro, io continuo a credere che di mondo ce n’è uno solo e quei bambini, quelle donne, quegli uomini sono tali e quali a quelli che ho visto oggi passeggiare tranquilli nell’agosto cittadino”.