Tra i genitori degli alunni delle scuole di Adelfia c’è fermento, in questi giorni, infatti, sta girando tramite chat un messaggio che sta creando divisione, tra favorevoli da un lato e nettamente contrari dall’altro.

“Considerata la disastrosa situazione in cui versiamo e la pericolosità della stessa – si legge nel messaggio che sta rimbalzando da un telefono all’altro – ed in virtù del ruolo che svolgo nel settore Diagnostico e di Laboratorio dal quale si vede ancora meglio (ahimè) il tutto, sono a sottoporvi una proposta forse costruttiva e nell’interesse dell’intera comunità scolastica”.

“Sareste d’accordo come genitori a sottoporre i vostri figli ad un tampone rapido antigenico per Sars Cov2? Nel caso in cui il Comune non dovesse sostenere la richiesta, le famiglie sarebbero disposte a sostenere la somma di 6 euro a test per il proprio figlio? Questo test – prosegue il messaggio – è un test quasi indolore (lo faccio quasi settimanalmente ai miei figli), ci permetterebbe uno screening alquanto attendibile e darebbe una maggiore tranquillità a tutti in questa situazione. Basta un tampone di 5 secondi e pochi minuti (per l’esattezza 15) per l’esecuzione per screenare i nostri figli ed essere più sicuri”.

Come detto, la proposta sta spaccando in due la comunità. Da una parte c’è chi l’ha presa come una buona idea, nel segno della tranquillità di genitori e figli, dall’altra c’è invece chi la interpreta come un tentativo di speculazione, un modo per tirar su un po’ di soldi grazie al prezzo estremamente basso, basti pensare che è facile imbattersi in tamponi rapidi a 60 euro e oltre.

“Ho prima chiesto garanzie dal punto di vista legale e scientifico – ci ha detto il professor Nicola Errico, dirigente scolastico dell’Istituto Comprensivo di Adelfia, cui fanno capo tutte le scuole del Comune – garanzie che ho avuto e per questo ho accettato molto ben volentieri, con queste cose non si scherza. Alle scuole medie l’adesione è stata alta, mentre alle elementari, alla materna, piuttosto bassa”.

“Mi sto organizzando per farlo fare ai ragazzi delle medie, sono poi quelli che vanno più in giro. Lo faremo anche noi docenti, per la seconda volta – ha aggiunto ieri il dirigente – oggi ho avuto comunicazione di una docente risultata positiva, per fortuna manca da prima delle vacanze di Natale”.

Non tutti, però, hanno accolto di buon grado la proposta. Sei euro è un prezzo decisamente competitivo, anche troppo secondo alcuni genitori; altro elemento di riflessione, eseguire il tampone una tantum serve a poco, ormai sappiamo che se l’incubazione è ancora in corso si può avere l’esito negativo, dunque servirebbe ripeterlo con una certa cadenza, avvalorando così la tesi di chi ci vede un tentativo di speculazione.