L’emergenza sanitaria sembra ormai acqua passata, complice il caldo degli ultimi giorni, la sera si beve in compagnia degli amici, forse per dimenticare i mesi passati da soli tra le quattro mura domestiche. Ieri centinaia di ragazzi si sono dati appuntamento al locale preferito dalla movida, nel nord barese come altrove.

Senza mascherina e con un cocktail in mano, i giovani assembrati davanti ai locali hanno dato vita alle paure dei residenti, preoccupati di una possibile impennata di contagi nel territorio. La cosa non è passata inosservata, così in rete hanno preso a circolare foto e video piuttosto espliciti, fino a quando sono intervenute le Forze dell’Ordine.

“Ieri sono arrivate diverse pattuglie – ci ha detto il titolare del Pascia di Giovinazzo – dentro al locale non c’era nessuno, i clienti erano tutti fuori, non li abbiamo fatti proprio entrare. Io di certo non posso mettermi a fare lo sceriffo anche se da sempre abbiamo la security, gli steward e via dicendo. La verità è che così come è stata pensata, la situazione è ingestibile. Le persone vanno sensibilizzate, come stiamo cercando di fare, invitando i clienti a usare la mascherina e a mantenere la distanza”.

“Mi rendo conto che è complicato anche per le Forze dell’Ordine, o si mettono a fare multe a tutti oppure devono capire pure loro come fare, non è certo spaventando le persone che si ottiene qualcosa. Bisogna anche capire con chi si ha a che fare, se parliamo di ragazzi si sa che che i contrasti generazionali ci sono sempre stati, oggi poi che educazione civica nelle scuole non si fa più, il militare nemmeno, insegnare il respetto delle regole è diventato più complicato”.

“Il problema esiste per tutta la categoria – ha aggiunto – le scene a cui assistiamo davanti ai locali ormai le conosciamo. Arrivano le pattuglie, la gente se ne va e dopo 5 minuti ritorna, ovunque è così. Di certo se va avanti in questo modo molti locali chiuderanno”.

Il problema evidentemente è generalizzato, anche a Bari, per esempio, in piazzale Lorusso, ieri sera molta gente si è ritrovata per bere in compagnia, chiacchierare, stare insieme. Anche qui, nonostante i ripetuti inviti alla responsabilità arrivato da ogni livello istituzionale, la voglia di stare insieme ha avuto il sopravvento, come si vede dalle foto. Il punto è che ormai sembra diventata una guerra sociale.

Mentre per i locali con attività che si svolge negli spazi di pertinenza, vige il massimo rigore, o almeno così dovrebbe essere, per altri, la cosa sembra essere impossibile, o peggio, lasciata al buon senso, creando così di fatto una contrapposizione tra esercenti. Le regole dovrebbero essere le stesse per tutti, ma a quanto pare così non è o non è stato pensato.