I residenti del Villaggio Trieste di Bari, duecentoventi famiglie, non ci vedono più dalla rabbia. Non vedono in senso letterale del termine, perché dal mese scorso mezzo complesso popolare di proprietà dell’Arca Puglia, l’ex Iacp, è senza illuminazione.

Ci siamo andati di giorno per capirci qualcosa e farci spiegare la situazione. Nel corso degli anni una decina di pali sono stati abbattuti perché ormai corrosi, ma non sono mai stati rimpiazzati. A quanto pare, però, c’è qualcosa che non scorre nelle due diverse linee elettriche.

L’acqua deve aver mandato in corto circuito l’impianto. Il buio pesto ha agevolato l’attività dei ladri che, sempre più disperati, non disdegnano neppure l’assalto agli alloggi popolari. Non ci sono più i criminali di una volta. Nicola Baldacci, uno dei residenti, ha portato in Tribunale Comune e Arca, che continuano a tergiversare. Dovrebbero siglare un protocollo che consegni la manutenzione di strade e pubblica illuminazione al Comune, anche perché tale attività non è prevista nello Statuto dell’Arca.

L’amministrazione barese, come nel caso di Japigia, però, vorrebbe gli impianti e la viabilità a regola d’arte in modo da evitare i costi della sistemazione iniziale. La solita giungla tutta italiana in cui si perdono compiti, tempo e responsabilità. Dopo aver messo in sicurezza i lampioni di via Nazariantz ci siamo precipitati anche al Villaggio Trieste. A noi, ma soprattutto agli inquilini, non resta che aspettare sia fatta luce sulle case popolari. L’Arca ha assicurato un intervento immediato. “In attesa di risolvere definitivamente la situazione – ci fanno sapere – abbiamo dato mandato all’azienda di andare a fare un sopralluogo e intervenire per illuminare nuovamente la zona”.