Un educatore avrebbe tolto la sedia a un ragazzo down che frequenta il centro diurno, facendolo finire per terra, poi lo avrebbe tirato con forza da sotto al tavolo dov’era finito, mettendosi a cavalcioni sul suo petto. Sarebbe questa la scena ripresa dalle telecamere del centro diurno riabilitativo San Nicola, a Bari, raccontata dalla mamma del ragazzo ai nostri microfoni.

La donna ha prima fatto refertare suo figlio dai medici del pronto soccorso e poi è andata al commissariato del quartiere San Paolo, dove risiede, per sporgere regolare denuncia. Tutto sarebbe accaduto il 29 dicembre scorso, stando al racconto della mamma. “Sono stata chiamata da Luciano, persona che stimo – spiega Antonia – perché mio figlio aveva battuto la testa al tavolo. Così aveva detto”.

Con il passare del tempo la versione prende un’altra forma e i familiari del ragazzo disabile pretendono di vedere le riprese del circuito di videosorveglianza in compagnia degli educatori. C’è Luciano, ma anche un altro addetto, quello ritenuto colpevole del presunto maltrattamento. Durante la visione, però, il fratello maggiore di Lorenzo, preso dall’ira per ciò che stava vedendo molla una sberla all’educatore ripreso nel video. la tensione è alta.

Pur non essendo il responsabile della struttura, la famiglia individua in Luciano un punto di riferimento. “Ci ha chiesto scusa – continua la mamma – poi è venuto anche a casa nostra per chiederci nuovamente scusa, ma ormai avevamo preso la decisione di andare fino in fondo a questa brutta storia, che ha lasciato in tutti noi una profonda ferita. Per quattro anni abbiamo dato fiducia al centro, affidando loro il nostro Lorenzo”.

E qui forse il punto più importante da chiarire. In quattro anni mai una lamentela. Cos’è successo esattamente quel 29 dicembre? A quanto pare Lorenzo stava facendo dei piccoli dispetti a un’altra ospite della struttura convenzionata con la Regione Puglia. “Nelle immagini – spiega Antonia – si vede un’altra educatrice, che fa finta di niente mentre il collega strattona e colpisce mio figlio”.

Abbiamo ovviamente provato a chiedere spiegazioni ai responsabili del centro socio riabilitativo San Nicola, ma nessuno ha voluto rilasciare dichiarazioni. Al citofono qualcuno si è limitato a dire che: “Ognuno racconta ciò che vuole”, lasciando intendere che le cose non sarebbero proprio andate come denunciato dalla signora Antonia.

“So solo che non lascerò mai più mio figlio in quel centro – conclude Antonia – e invito tutte le mamme a prestare la massima attenzione”. Dal canto nostro speriamo che sulla vicenda venga fatta chiarezza il prima possibile per il bene e l’onorabilità di tutti. Resiamo a disposizione di chiunque volesse aggiungere particolari o precisare aspetti su questa storia.