La CGIL e la UIL, a livello nazionale e territoriale, hanno avviato una mobilitazione ufficiale dal 20 luglio per raccogliere le adesioni necessarie per un referendum abrogativo, puntando a raggiungere 500.000 firme.

“Mille firme in una settimana. Non facciamo in tempo ad aprire il banchetto che si formano le file di persone con i documenti in mano. Contro l’autonomia differenziata, Bari e la sua provincia stanno dando una risposta incredibile”. Così Domenico Ficco, segretario generale della CGIL Bari, descrive l’entusiasmo e la partecipazione della cittadinanza alla raccolta firme contro la riforma Calderoli.

Il Comitato referendario, che coordina l’iniziativa, è costituito da una vasta coalizione di forze sociali, politiche, associative e della società civile. “Al Comitato provinciale hanno aderito partiti, movimenti, associazioni, e il mondo cattolico – conferma Ficco –. La partecipazione è straordinaria e dimostra che questo è un tema molto sentito. Non dobbiamo spiegare nulla: appena vedono il logo dell’iniziativa, siamo letteralmente assaltati da persone desiderose di firmare. Nonostante il caldo, si mettono in fila e aspettano pur di sostenere la nostra causa. Questo indica chiaramente che la lotta contro questa legge è un patrimonio comune. È evidente che questo progetto divide il Paese e accentua le disuguaglianze”.

Il primo banchetto è stato organizzato il 20 luglio a Torre a Mare, in concomitanza con l’avvio nazionale della raccolta firme. Sono previsti ulteriori eventi lungo tutto il mese di agosto e settembre, per continuare a coinvolgere il maggior numero possibile di cittadini nella campagna referendaria.