Elly Schlein e Giuseppe Conte durante un evento organizzato dalla Cgil con i leader politici, Roma 01 Luglio 2022. Deputy President of Emilia Romagna region Elly Schlein, Leader of 5-Star Movement Giuseppe Conte and General Secretary of the Democratic Party (PD) Enrico Letta during a CGIL (Trade Union) 'Il Lavoro interroga' event, on July 01, 2022 in Rome, Italy.

Le ultime elezioni nazionali, dello scorso 25 settembre, hanno decretato vincitori e vinti. La coalizione del centro destra, molto unita durante la campagna elettorale, è al governo del Belpaese. 

Poi c’è l’opposizione, con il vero partito sconfitto dalle elezioni, il Partito Democratico, e il Movimento 5 Stelle.  Il risultato elettorale ha portato gli esponenti del PD ad una profonda riflessione sulle cause di tale disfatta, e il Segretario Enrico Letta, candidato premier, ha consegnato le dimissioni dalla guida del partito.

Con un astensionismo troppo alto per una democrazia, il 36%, si è giunti alla considerazione che gli italiani hanno sempre meno fiducia nella politica e in chi la conduce. A quanto pare, l’astensionismo ha anche colpito l’elettorato di sinistra che da sempre è stato il più partecipativo del sistema partitico italiano.

Troppi i cambiamenti a cui ha assistito il PD: il susseguirsi di numerosi Segretari, il moltiplicarsi delle fazioni in gioco tra loro molto conflittuali e la partecipazione a governi tecnici di grandi coalizioni.

Tutto questo ha presentato agli italiani un partito che non parlava dei problemi degli italiani agli italiani, ma un partito che ha sempre parlato di se stesso a se stesso, autoreferenziale, accusatorio, senza mai fare una analisi profonda dei propri errori.

Totalmente distante dalla realtà italiana, quella di sinistra prima, quella nazionale poi.

Il risultato elettorale di settembre è stato un colpo pesantissimo per il PD ma è risultato diretto di una pessima gestione delle idee e delle risorse.

Tuttavia, dopo la presa di coscienza della caduta a picco nelle preferenze degli italiani, e l’impellente necessità di un cambiamento immediato, due sono stati i candidati che si son contesi la Segreteria vacante del partito: Elly Schlein, deputata della Camera, e Stefano Bonaccini, Presidente della Regione Emilia Romagna.

Durante le ultime primarie del 26 febbraio scorso, i due candidati hanno proposto la propria visione innovativa del PD.

Per Elly Schlein i temi più importanti sono quelli del lavoro, del fisco, dell’Europa, dei diritti e dell’ambiente; con Stefano Bonaccini si parte dalla ricostruzione del rapporto con gli elettori, e si prosegue con l’attenzione all’ambiente, al lavoro e ai diritti.

Elly Schlein vince le primarie con il 53% dei consensi.

La sua elezione porta davvero una ventata di cambiamento nel PD. Accolta con molto favore da giovani e donne, e dall’elettorato di sinistra che è tornato a votare.

Si è anche parlato di Effetto Schlein, proprio perché a poche ore dalla riapertura dei tesseramenti al partito, c’è stata una grande impennata nel numero degli iscritti.

La sua elezione è stata accolta con molto favore anche da Giuseppe Conte che durante il corteo antifascista di Firenze ha ammesso la possibilità di un dialogo sicuramente più facile con i nuovi dirigenti del PD.

Non resta che attendere la crescita di questa embrionale empatia tra Conte ed Elly Schlein e la nascita di un’opposizione solida e propositiva di nuove alternative e politiche per l’ambiente, per gli equilibri internazionali, per la difesa dell’Europa, i diritti umani, il lavoro, le imprese, i giovani e la scuola.