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Stando al rapporto Ecomafia 2022, realizzato da Legambiente, la Puglia è tra le prime regioni che ha commesso reati ambientali in Italia nel 2021. Nella relazione, stilata con il sostegno di Novamont e che verrà illustrata domani in conferenza stampa, risultiamo addirittura al terzo posto con ben 3.042 reati accertati, il 9,9% sul totale nazionale, 984 sequestri effettuati, 2.714 persone denunciate e 62 arrestate. Le province di Bari e Foggia sono rispettivamente al sesto e nono posto con 789 e 651 reati accertati, Lecce al tredicesimo posto con 501, Taranto al diciottesimo con 406, Barletta, Andria e Trani 109 e Brindisi 62. Per quanto riguarda tutti gli illeciti nel settore ambientale la Puglia conquista il terzo posto con 1.033 reati, il 10,9% sul totale nazionale, 1.070 persone denunciate, nessun arresto e 320 sequestri effettuati.

La regione scende al quarto posto per quanto riguarda il traffico illegali di rifiuti, rispetto al terzo del precedente dossier, con 755 infrazioni accertate, l’8,9% sul totale nazionale, 901 persone denunciate, 61 arrestate e 362 sequestri effettuati. A livello nazionale, Bari, Foggia, Lecce e Taranto sono rispettivamente al terzo, sesto, diciottesimo e diciannovesimo posto con 251, 182, 99 e 94 infrazioni accertate. Per quanto riguarda le province di Barletta-Andria-Trani e Brindisi si contano rispettivamente 17 e 5 reati accertati.  Sempre relativo a questo tipo di illeciti abbiamo registrato 95 incendi negli impianti di trattamento, smaltimento, recupero dei rifiuti, per questo siamo la settima regione, il 6,8% sul totale nazionale.

Per i reati contro la fauna e il racket degli animali, tra cui bracconaggio, commercio di fauna protetta, tutela degli animali d’affezione e prevenzione del randagismo, nuove norme contro il maltrattamento degli animali, siamo al secondo posto con 588 infrazioni accertat, il 9,5% sul totale nazionale, 525 persone denunciate, nessun arresto e 255 sequestri effettuati.

Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente, ha commentato la classifica: “Il quadro che emerge dalla lettura del nostro Rapporto Ecomafia 2022 continua a essere preoccupante.  È fondamentale non abbassare la guardia nei confronti degli eco criminali, ora più che mai visto che sono stati assegnati i primi finanziamenti dei bandi del PNRR, molti altri ne verranno aggiudicati nel prossimo futuro, e presto si apriranno i tanti cantieri dell’agognata transizione ecologica. In tutto ciò il sistema di prevenzione e repressione dei reati descritti in questo Rapporto non è stato rafforzato come si sarebbe dovuto fare”.

“Per questo – prosegue Ciafani – oggi abbiamo presentato le nostre dieci proposte di modifica normativa, convinti che quel percorso di civiltà, iniziato a suo tempo con la legge sugli eco reati proseguito quest’anno con l’introduzione della tutela dell’ambiente tra i principi della nostra Costituzione e con l’inserimento dei delitti contro il patrimonio culturale, possa proseguire anche in questa legislatura”.