(Foto Ansa)

Ha preso il via a Bari la visita del ministro degli Esteri, Lugi Di Maio, e del vicepresidente della Commissione europea, Josep Borrell, al museo archeologico di Santa Scolastica, nel centro storico della città, in occasione dell’inaugurazione della mostra ‘Le forme del desiderio’.

L’evento rientra nell’ambito delle iniziative per il benvenuto nel capoluogo pugliese alle delegazioni estere che domani e dopodomani parteciperanno al G20, a Matera e Brindisi.

Ad accompagnare Di Maio e Borrell nella visita al museo ci sono il sindaco di Bari, Antonio Decaro, e il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano.

Alle ore 19 nel Castello Svevo, poco distante dal museo, Di Maio darà ufficialmente il benvenuto ai capi delegazione che poi saranno impegnati in incontri bilaterali alla vigilia dell’avvio dei lavori del G20. Le aree interessate dall’accoglienza in città sono blindate con transenne, new jersey e dissuasori mobili. Inoltre circa 300 telecamere sono puntate sugli obiettivi sensibili.

“Una terra di uomini e donne libere e forti accoglie i grandi della terra in una cornice straordinaria, in una regione risorta negli ultimi 15 anni – afferma Emiliano -. Qui tutte le persone che aspirano a vivere meglio, che vogliono cambiare il proprio destino, perché scappano dalla guerra, dalla fame, dalle difficoltà di vivere, sono le benvenute, senza distinzioni. Ci auguriamo che questo possa essere il luogo del dialogo tra est e ovest, sud e nord”.

“Bari torna a essere palcoscenico al centro del mondo – aggiunge Decaro -. È una bella sensazione vedere tante persone provenienti da diversi Paesi, che potranno guardare la nostra città. Tra ieri sera e oggi pomeriggio sono stato nelle stradine della città vecchia e i baresi sono orgogliosi”.

“Alle delegazioni – ha aggiunto il sindaco – volevamo fare vedere quella che è la nostra storia. Le delegazioni in questi giorni prenderanno delle decisioni che ci porteranno e ci proietteranno nel futuro. Credo che sia giusto partire da quella che è la nostra storia, dalla storia dei nostri paesi, dalle nostre tradizioni anche quando bisogna fare scelte importanti per il futuro del mondo”.