“San Marco in Lamis non è zona rossa. Non c’è nessuna epidemia, riusciremo ad alzarci”. A dichiararlo è Michele Merla, il sindaco del comune della provincia di Foggia, nella prima mattinata del 5 marzo.

C’è chi l’ha definita come la Codogno della Puglia. La situazione, va detto, potrebbe cambiare nelle prossime ore, qualora i casi di contagio legati all’emergenza del coronavirus, oltre ai 5 già accertati, dovessero aumentare. Il Prefetto di Foggia potrebbe infatti prendere dei provvedimenti stringenti.

Il caso del 75enne morto lo scorso 27 febbraio ha fatto clamore in tutta Italia. Un “catastrofico errore medico”, lo ha definito così il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano in conferenza stampa.

A fare notizia non è solo stata la positività del paziente al coronavirus, quanto la decisione di celebrare i funerali nonostante non si conoscessero ancora i risultati del tampone, arrivati poco dopo le esequie. Il rito funebre si è tenuto infatti alla presenza di centinaia di cittadini tra amici, parenti e conoscenti e il virus si potrebbe essere propagato interessando un numero ancora imprecisato di contagi. Quelli ufficiali sono quattro (due parenti della vittima, il medico di base e sua moglie) ma è una cifra che può crescere.

“Il sistema aveva perfettamente funzionato nel sottoporre ad autopsia una persona deceduta, era stato effettuato anche il tampone -dichiara Emiliano – ma per una serie di assurdità e in maniera assolutamente incredibile il cadavere è stato rilasciato per i funerali prima di avere l’esito del tampone. Ora è chiaro che di fronte ad un catastrofico errore del medico legale di questo tipo non c’è rimedio”.