Tranquilli, il “clan” è solo – si fa per dire – quello all’anglosassone a cui si riferiva il sovrintendente della Fondazione Massimo Biscardi. Cresce il sospetto che la longa mano del “clan” degli appalti non abbia smesso di influenzare le gare fatte in emergenza e sotto soglia. L’ultima è la “Procedura aperta sotto soglia, ai sensi dell’art. 3 comma 37, dell’art. 55 e dell’art. 124 del d.lgs. 163/2006, per l’affidamento della fornitura a noleggio del materiale illuminotecnico necessario per la realizzazione degli spettacoli programmati dalla Fondazione lirico sinfonica Petruzzelli e Teatri di Bari CIG – 6446504F60”. Un solo partecipante come spesso abbiamo denunciato. Secondo alcune indiscrezioni avrebbe presentato la candidatura due ore prima della scadenza prevista dal bando.

Ancora una volta il dito è puntato sul reparto di illuminotecnica, quello capeggiato da Franco Mele, il direttore luci e fonica del teatro, rinviato a giudizio perché secondo la procura avrebbe intascato indebitamente 500mila euro, assegnando appalti alla sua azienda, la Crescendo Sistemi Srl. Il nome dell’ultimo partecipante è riservatissimo. Per esclusione, però, sospettiamo si tratti di uno degli “amici” ai quali faceva riferimento Franco Mele quando ci disse che era fuori dal teatro Petruzzeli ad aiutare un gruppo di amici che lavorano sempre insieme. Ce lo diceva mentre sovrintendeva la costruzione del palco su cui Matteo Renzi avrebbe dovuto parlare alla vigilia della conclusione della campagna elettorale per l’elezione a sindaco di Antonio Decaro.

L’imbarazzo è tanto, troppo, anche perché il montaggio dell’attrezzatura è prevista a partire da lunedì prossimo. Nessuna indiscrezione. Navigando su alcuni siti specializzati abbiamo scoperto che le sedi operative di Crescendo Sistemi Srl e del probabile unico partecipante alla gara per il noleggio delle luci è la stessa: viale della Repubblica 60/B, a Bari (come si vede in foto). Peccato che a quell’indirizzo da due anni ci sia una palestra. I proprietari ricordano che fino al loro arrivo quella era la sede di uno studio di registrazione. Ma allora perché dare un indirizzo sbagliato o semplicemente non aggiornarlo, sempre ammesso sia mai stata quella la sede operativa delle due aziende? In ogni caso il fatto sarebbe gravissimo e meriterebbe un ulteriore approfondimento.

L’azienda in questione e quella del direttore luci e fonica del Petruzzelli, hanno lavorato in diverse occasioni insieme alla fornitura delle attrezzature al teatro, spesso lasciandole in deposito sotto il palco, evidentemente convinti di vincere gli appalti successivi. Fossero confermati i nostri dubbi, anche in virtù degli accertamenti interni e delle indagini della Procura in corso, l’ultimo appalto andrebbe annullato in autotutela. Pare proprio che, purtroppo, il lupo cambi il pelo ma non il vizio. Ad essere cambiati sono fortunatamente i vertici della Fondazione.