Al Policlinico di Bari oltre 700 dipendenti attendono la divisa, a cui hanno diritto, da due anni. Ad affermarlo sono la segreteria pugliese dell’Unione Sindacati Professionisti Pubblico Privato Impiego e quella aziendale della società “Policlinico Servizi Sanitari”, che hanno sporto denuncia presso il Tribunale del lavoro. Tra gli addetti interessati vi sono anche coloro che quotidianamente rischiano di venire a contatto con infezioni, favorendone la proliferazione. L’azione intende pertanto proteggere non soltanto i lavoratori, ma anche i pazienti.

Di seguito la lettera che l’USPPI ci ha inviato per spiegare l’accaduto.

L’USPPI Puglia e l’USPPI aziendale della società in house “Policlinico Servizi Sanitari” denunciano che 700 dipendenti -ausiliari e portieri- sono senza divisa, indumenti di lavoro e calzature appropriate in relazione al tipo delle prestazioni. Il contratto collettivo obbliga il Policlinico a fornire gli indumenti e l’USPPI si rivolge alla Magistratura per ottenere un diritto sancito dalla legge.

Il segretario regionale Nicola Brescia chiede inoltre che gli addetti di particolari servizi siano forniti di indumenti che li proteggano da eventuali rischi o infezioni, tenendo conto delle disposizioni di legge in materia antinfortunistica, di igiene e sicurezza nei luoghi di lavoro.

Il datore di lavoro, ovvero la società in house “Policlinico Servizi Sanitari”, ad oggi non ha mai provveduto in tal senso: in questi anni oltre a svolgere le mansioni, il dipendente si è anche impegnato per l’acquisto degli abiti usati quotidianamente nell’Ospedale Pediatrico e nel Policlinico, a difesa della salute propria e dei pazienti.

Il Policlinico di Bari deve risarcire gli oltre 700 dipendenti di oltre 500 euro all’anno, per due anni. È una vergogna che in un Paese civile, per un diritto, si debba ricorrere al giudice del lavoro.