La mostra mette a tema l’uomo e il suo destino e propone un’indagine sulla “natura umana”: a partire dalla testimonianza di Jérome Lejeune, seguendo gli sviluppi della genetica clinica e attraverso un confronto con le più recenti acquisizioni della biologia evoluzionista sul determinismo genetico.

Lejeune è il medico che ha dimostrato il nesso tra la Sindrome di Down e Trisomia 21. Egli è diventato ricercatore per necessità: la sua ricerca scientifica è mossa dal desiderio di conoscere per poter curare; e curare significa prendersi cura di ogni persona, di ogni singolo malato. Il suo impegno per la vita non nasce da riflessioni teoriche, morali, filosofiche o solo astrattamente scientifiche. Nasce accanto al malato.

Coloro che l’hanno conosciuto, a volte incontrato solo per un istante, non possono dimenticarlo. La sua è un’esperienza umana e professionale fondata su una precisa visione dell’ uomo e della realtà, che ha alimentato anche le sue decise prese di posizione pubbliche in favore della vita: visione sintetizzabile nell’idea che ogni uomo sia “unico” e “insostituibile” e come tale vada guardato.

Dopo i vari progressi nella genetica, come l’intero sequenziamento del DNA, ci si domanda se queste conoscenze hanno come scopo la cura delle malattie genetiche, o se, come affermava Léjeune, sono proiettate verso nuove forme di eugenetica.

Viene sottoposta a critica l’idea, peraltro molto diffusa, che ci sia un “gene per” ogni caratteristica umana; è l’idea che l’uomo sia la somma di tanti “geni per”. La moderna biologia evolutiva suggerisce però che il corredo genetico più che un “programma esecutivo” è un insieme di “strumenti” che l’organismo biologico usa, insieme a molte altre fonti di informazione, per costruire la sua vita. Quindi risulta difficile pensare ai viventi, e soprattutto all’uomo, come a esseri  totalmente determinati e dipendenti dai geni. E riaffiora quell’ immagine, cara a Léjeune, dell’unicità irriducibile dell’uomo e della contingenza di ogni vivente: potevamo non esserci, invece ci siamo e questo sguardo sul reale non può non essere una continua e inesauribile fonte di sorpresa e di domanda.

La mostra sarà presentata il 21 Maggio alle ore 17 presso l’Aula Magna De Benedictis del Policlinico di Bari. Durante la presentazione interverranno:

·        Flagiello Domenico –  Prof. Di Biologia dell’Università di Parigi VII

·        Strippoli Pierluigi – Prof. Di Biologia Applicata dell’Università di Bologna

·        Rosa Anna Vacca – Ricercatore dell’Istituto di Biomembrane e Bioenergetica del CNR di Bari

La mostra sarà esposta:

·        dal 22 al 25 Maggio presso la Zona Antistante l’Aula Magna De Benedictis, dalle ore 14.00 alle 20.00;

·        dal 27 al 30 Maggio presso l’ Aula D del Palazzo di Biologia, negli orari 8.00-9.00, 13.30-15.00, 17.00-20.00.

     Per ulteriori informazioni e/o prenotazioni, contattare:

     Nadir Lezza tel. 342 3125191  (per l’esposizione a Biologia)

Antea Lopergolo  tel. 392 5302379  (per l’esposizione a Medicina

Francesco E. Coviello