In merito al gasometro c’è stato l’avvio dei lavori di bonifica del sito e si è, dunque, concluso il primo step del procedimento. Difatti, nei mesi di settembre e di ottobre di quest’anno, sono state svolte positivamente alcune attività, quali l’allestimento del cantiere con posa delle baracche e montaggio della pesa per gli automezzi, la demolizione del muro di cinta sul lato sud-ovest dell’area, muro di confine tra l’area da bonificare e quella che era adibita a parcheggio pubblico.

Ancora, sono state realizzate le tensostrutture di confinamento statico dell’area di stoccaggio temporaneo dei rifiuti pericolosi e non, e l’indagine visiva e fotografica dell’area allo scopo di determinare lo stato attuale di conservazione. Infine c’è stato il monitoraggio dell’aria presente in alcuni locali interrati confinanti con il sito, a mezzo dell’esplosivimetro.

Per quanto riguarda l’annoso problema dell’ex Fibronit, sito industriale nato nel capoluogo pugliese nel lontano 1935, in cui veniva lavorato all’epoca in particolar modo il fibrocemento, anche detto Eternit, il quale veniva utilizzato nell’edilizia e che poi si è rivelato dannoso per la salute dell’uomo, finalmente è pervenuto dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare un decreto autorizzatorio del direttore generale Marco Lupo, con il quale si autorizza formalmente l’inizio dei lavori di bonifica, il cui progetto era stato stabilito nella Conferenza di Servizi decisoria del 12 ottobre di quest’anno.

Bisogna comunque aspettare 60 giorni, che verranno calcolati da lunedì prossimo, 28 novembre, per la VIA, cioè la Valutazione di impatto ambientale del succitato progetto, questo perché la soluzione proposta dai tecnici è di sotterrare i materiali di scarto della bonifica e fare una “collinetta” e non di trasportarli presso degli impianti di smaltimento dei rifiuti. Infine, c’è il problema dell’immobile demaniale ex Set, problema marginale rispetto agli altri due, che non era inizialmente di competenza della Regione, ma del demanio, ma che è stato conferito alla Regione con un contratto di cessione.

Nel sito c’è un capannone di 600 metri quadri da bonificare e ripulire. L’amministrazione procederà, quindi, ad una pulizia tramite l’Amiu e poi a smaltire l’amianto presente nei lucernari del capannone.

 

Marcello Francesco Simone