E’ un’offerta improntata verso treni più costosi ad aver causato l’eliminazione delle categorie Espresso, Intercity notte e Intercity, sacrificando un totale di oltre 30 tratte da e per l’Europa. Si prospetta ora, per i lavoratori del settore dei trasporti, una drastica riduzione sul piano dell’occupazione.

A pagarne le spese saranno le ditte appaltatrici del gruppo Fs, tra cui la Servirail. A circa una cinquantina di dipendenti è stata già inviata la lettera di licenziamento, che sarà effettivo a partire dal prossimo 11 dicembre.

Il piano lacrime e sangue dettato dal gruppo ferroviario sta gettando nel caos il servizio di trasporto nel Meridione. Un presidio, istituito in mattinata dai lavoratori in piazza Moro, sarà attivo sino alla data del licenziamento per chiedere la revisione dei piani di intervento sulle linee ferroviarie del Sud e il ripristino delle attività e dei servizi notturni.

Sul posto, a offrire solidarietà e sostegno ai futuri disoccupati, il consigliere comunale Massimo Maiorano (Pd), che critica il riordino strutturale effettuato dal gruppo Fs. Anche il sindaco Emiliano si è mobilitato, agendo di comune accordo con i suoi colleghi degli altri Comuni meridionali vittime dei tagli. Nell’incontro tra i Sindaci, avvenuto in mattinata a Foggia, è stata presa la decisione di “marciare su Roma”, per chiedere all’amministratore delegato della compagnia ferroviaria, Mauro Moretti, l’apertura di una consultazione con i rappresentanti territoriali.

Sospensione della scelta unilaterale di sopprimere i treni nel Mezzogiorno e un confronto per rivedere l’equilibrio dell’occupazione saranno i temi che la delegazione sottoporrà all’attenzione dell’amministratore delegato. L’incontro si terrà il 7 dicembre. Ma, fino ad allora, la protesta andrà avanti.

Emilio Garofalo