Se n’è andato in un bel pomeriggio di maggio, accarezzato da una brezza leggera, mentre il sole spariva all’orizzonte. Erano più o meno le 19 quando ha esalato l’ultimo, profondo, respiro. Al suo capezzale pochi amici, i passeggeri della domenica. Gente affranta, ma non disperata. In molti sapevano che prima o poi sarebbe successo. L’autobus 27 dell’Amtab se n’è andato in silenzio senza fumo e fiamme, senza rumori molesti. Era in via Scipione l’Africano. S’è piantato per un guasto. Un male incurabile che ha stroncato la sua lunga carriera. Purtroppo un male diffuso nel deposito e nell’officina dell’Amtab, in via De Blasio. Probabilmente un virus contagioso che tiene allettati una trentina, anche quaranta, mezzi al giorno. Gli autisti non possono che guardare morire gli amici di sempre sotto i propri occhi, sperando di non doverli accompagnare per lo scoppio degli pneumatici o per un’avaria all’impianto frenante. Esprimiamo il nostro cordoglio all’Amtab, al suo presidente, al direttore generale e al sindaco di Bari, spettatori ancora impotenti del male del secolo: la pullmanite.