È successo tutto improvvisamente lo scorso 28 gennaio, mentre la famiglia Sardella era a tavola per il pranzo. Giuseppe, il capofamiglia che ha querelato l’Enel, s’è accorto che la luce in cucina era più intensa del solito. Accesi elettrodomestici e faretti contemporaneamente, il contatore non è saltato.

L’Enel, senza avvisare nessuno, ha deciso di ripristinare la normale erogazione di energia elettrica alla famiglia di Monopoli, composta anche da una ragazza disabile, che ha dovuto subire non pochi disagi dalla presa di posizione dell’azienda dell’Energia, pur essendo atteso sulla questione l’intervento dell’Autorità Garante.

A quanto pare, solo dopo il rispristino della regolare ergazione quello che si è presentato come un ingegegnere dell’Enel ha chiamato Giuseppe Sardella. L’utente, intenzionato ad andare avanti per la strada della rivendicazione dei suoi diritti e di quelli della sua famiglia, ha intenzione di continuare la battaglia legale con una richiesta di risarcimento del danno procurato.

I FATTI – Tutto nasce da una bolletta di 5.375 euro, di cui l’Enel pretende il pagamento dal signor Sardella. Consumi non pagati relativi a un locale di cui l’uomo non era unico proprietario al momento della contestazione. Senza contare che c’è stato di mezzo un inquilino per circa 15 anni. Facendo i lavori di ristrutturazione di quell’immobile, Sardella si accorge che il contatore ha bisogno di un controllo. Chiama l’azienda e i tecnici lo sostituiscono, consigliandogli di sporgere una denuncia ai Carabinieri. C’era qualcosa che non andava. Dopo sei mesi arriva la bolletta, inviata a Sardella perché il contatore si trovava nella sua porzione di locale, di cui era proprietario per metà.