Nessuno voleva operarlo, fino a quando non c’è stato un giovane neurochirurgo di 42 anni, Roberto Settembre, che ha deciso di prendere in mano la sua vita. Michele Lamberti, 34enne barese, aveva poche possibilità di sopravvivere alla forma di leucemia che lo ha colpito improvvisamente tre mesi dopo la nascita di suo figlio, a dicembre dell’anno scorso. Un colpo durissimo anche per sua moglie, che non ha mai smesso di stargli accanto.

La leucemia, però, non è stato il male peggiore, perché poco dopo il ricovero in ospedale, il Policlinico di Bari, Michele ha subito una brutta emorragia cerebrale. Possibilità di sopravvivenza vicine allo zero. Con l’aiuto di Dio, invece, Michele Lamberti ha superato il peggio e le tre settimane di coma.

Michele ha perso il 50 per cento della vista dall’occhio sinistro, ha altri problemi, ma nel momento più drammatico pensavano tutti non potesse essere più che un vegetale. L’improvvisa malattia ha cambiato radicalmente la vita del responsabile commerciale della Ragusa Grafica Moderna. Michele ha voluto ringraziare chiunque lo abbia aiutato a superare le fasi più dure del male e della ripresa; ha voluto raccontare la sua storia a lieto fine, il suo miracolo, con chi troppo facilmente si abbatte senza valutare quanto preziosa sia la vita. La fede, la famiglia e la condivisione i capisaldi della rinascita.

Un’avventura emozionante, ricca di colpi di scena e di una nuova cura all’arsenico, possibile anche grazie al lavoro dei medici del Policlinico di Bari, in particolare dell’equipe della professoressa Giorgina Specchia, direttore dell’Ematologia con Trapianto Universitaria. Prendetevi pochi minuti del vostro tempo per ascoltare Michele. Ne vale la pena.