Ha fatto molto discutere, provocando reazioni di sdegno e condanna, l’aggressione di un soccorritore del 118 avvenuta nei giorni scorsi al Pronto Soccorso dell’Ospedale San Paolo, Bari. Ad aggredire il soccorritore, che si trovava lì perché aveva appena portato una persona con l’ambulanza, un ragazzo minorenne e suo padre, che hanno preso il poveretto a calci e pugni perché secondo loro stava facendo perdere tempo all’infermiera del triage non permettendole di assistere adeguatamente la madre del minorenne che si era sentita male.

A distanza di qualche giorno pubblichiamo il durissimo sfogo di un collega del soccorritore aggredito al San Paolo. I toni, naturalmente, non possono che essere molto accesi. Essere presi a calci e pugni quando non fai altro che prodigarti per gli altri, oltre che essere un paradosso, è davvero oltraggioso e farebbe saltare i nervi a chiunque.

Episodi del genere, purtroppo, non sono nuovi, più volte ne abbiamo dovuto scrivere, lamentando le condizioni di scarsa sicurezza del personale durante il proprio lavoro. Prova “provata”, nel caso dell’ospedale San Paolo, la presenza di una sola guardia giurata alla cui intraprendenza di spirito è affidata la sicurezza dei presenti.