L’ambulanza del 118 corre su un codice rosso. Siamo a Bitonto, a due passi dalla Basilica dei Santi Medici, dov’è stato allestito il punto medico avanzato, necessario in occasione dei festeggiamenti in onore dei santi patroni e della processione che portano in città decine di migliaia di persone. In questo caso il pma non sono altro che due pagode precarie, di quelle che si  acquistano per pochi soldi in un qualunque negozio di bricolage.

Tutto questo nonostante all’esterno del Coordinamento del 118 barese, all’ospedale Fallacara di Triggiano, sia buttata una struttura gonfiabile per l’allestimento di un punto medico avanzato come Dio e la legge comandano. L’ultima volta la struttura pubblica acquistata più di dieci anni fa, compatibile con le quattro in dotazione alle altre Asl pugliesi, a meno che la memoria degli operatori faccia cilecca, è stata allestita risale alla visita in Puglia del Papa, Giovanni Paolo II. Per di più in quella occasione il punto di primo intervento rientrò forato e quindi ci vollero altri soldi per rimetterlo in sesto. E altri ce ne vogliono per fare manutenzione.

In trincea le precarie tende messe a disposizione dai volontari delle Misericordie di Bitonto; Al Coordinamento barese del 118, invece, la struttura pagata profumatamente coi soldi di tutti resta ad arruginirsi, sotto gli occhi indignati di chi protesta da anni. Non è stata aperta neppure in occasione della festa di San Nicola, a Bari; del disastro ferroviario del 12 luglio scorso, o durante la Fiera del Levante.

Piuttosto che formare gli operatori – pare siano pochi quelli in grado di montare il punto medico avanzato e trasportare il carrello – si preferisce affidarsi alle associazioni di volontariato, non sempre e non tutte dotate delle attrezzature e mezzi previsti dalla legge e dal buon senso. Siamo di fronte all’ennesimo spreco, l’ennesima follia sulla quale non noi, ma le autorità competenti dovrebbero intervenire, seppure sul 118 barese e sulla sua gestione si stia già indagando, per esempio in merito all’eccessivo utilizzo degli straordinari.

A noi non resta che chiedere spiegazioni, con la speranza ne arrivino, al direttore della Asl di Bari, Vito Montanaro e al coordonatore del 118 barese, Antonio Dibello. Intanto l’imbarazzo di chi comanda e l’indignazione di chi è costretto a subire questa sciatteria aumentano. In assenza di risposte, almeno assicurate la vigilanza di quelle strutture. Il cartello che annuncia la videosorveglianza da solo non basta. Noi siamo in buona fede, ma qualcuno potrebbe traquillamente sabotare o depredare le attrezzature in gestione del servizio di emergenza e urgenza, utilissime ma inutilizzate, a meno di quelle volte in cui il Coordinamento del 118 deve fare favori o mettersi in mostra.