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Dopo un inizio di stagione incredibile per i ragazzi di mister Mignani, il primo momento negativo dell’SSC Bari è arrivato il 15 ottobre con la sconfitta al San Nicola contro l’Ascoli. A seguire l’uscita dalla Coppa Italia contro il Parma, una sconfitta in trasferta contro il Frosinone e l’ultimo pareggio in casa contro la Ternana. Ma analizziamo nel dettaglio i vari reparti dei biancorossi.

Il punto sulla porta

I dati relativi al campionato parlano di un Bari sin qui non propriamente impermeabile in fase difensiva, con 12 gol subiti in 11 partite disputate. Titolarissimo tra i pali, fino a questo momento, Elia Caprile, in grado di portare a casa il clean sheet in B, però, in sole 3 occasioni. Son rimasti praticamente a guardare, invece, il suo secondo Frattali, protagonista solo a Parma in Coppa Italia, ed il terzo Emanuele Polverino, ancora a digiuno di minuti in tutte le competizioni.

Il punto sulla difesa

Le gerarchie del reparto per ora sembrano essere piuttosto definite. Dopo un inizio di stagione complicato dagli infortuni, nelle ultime 7 gare, incluso il trofeo nazionale, è stato titolare Vicari, ed al suo fianco c’è quasi sempre stato capitan Di Cesare, sostituito da Zuzek in occasione dei turni di squalifica scontati. Appare indietro, invece, Emanuele Terranova, che dopo aver ottenuto un buon minutaggio in avvio d’annata, si è visto in campo nell’ultima mezz’ora con l’Ascoli. Rincalzi con pochissimo spazio, sin qui, sono risultati invece Gigliotti e Bosisio, il cui apporto è da considerarsi sostanzialmente nullo.

Quanto ai terzini, con tutta evidenza Mignani predilige schierare dal primo minuto Pucino e Ricci sulle corsie, relegando al ruolo di alternative di lusso rispettivamente Dorval e Mazzotta, che non hanno mai demeritato, quando chiamati in causa. Solo 3, finora, le presenze complessive del ventunenne ex Cerignola, autore anche di un assist contro il Brescia al S. Nicola. Quattro, invece, le apparizioni di Mazzotta, in campo dal primo minuto solamente nella gara casalinga con la Spal del 3 settembre scorso.

Il punto sul centrocampo

Forse il reparto più performante e, da inizio stagione, quasi sempre senza infortuni o importanti assenze. Il giocatore di riferimento ed imprescindibile nello scacchiere è Maita, capace di occupare egregiamente sia la posizione di mezzala che di play davanti alla difesa. Un ragazzo che non ha minimamente risentito del salto di categoria, dove risulta praticamente un esordiente -unica apparizione alla Reggina a 16 anni-, tramutandosi così in una certezza per la costanza delle sue prestazioni tra dinamismo, personalità e doti tecniche sopra la media. Leggermente differente la situazione di Folorunsho, altro punto fermo e capace di unire al meglio fisicità e qualità. Nelle recenti uscite il classe ’98 è sembrato più impreciso sotto porta e nell’ultimo passaggio -già 4 gol ed un assist- ma in alcuni tratti di gara rimane davvero incontenibile e straripante. La sensazione è che non riesca a mantenere lo stesso ritmo e lucidità per tutti i 90 minuti, lievi carenze risolvibili nel tempo. Al centro c’è, invece, Maiello, che è tornato a performare ad ottimi livelli con il ritorno in Serie B, perfetto equilibratore, frutto di un’intelligenza tattica superiore e lucidità nella gestione della palla. Inoltre il piccolo infortunio -out per due partite- non sembra averlo affatto penalizzato.

Sulla carta la prima alternativa ai tre titolari è D’Errico, considerato l’alter ego di Folorunsho per una questione di caratteristiche e ruolo. Dopo un inizio opaco l’ex Monza ha rialzato l’asticella sotto il profilo mentale, rispondendo sempre presente negli ingressi in corso d’opera, tra pressing, strappi palla al piede e lampi di fantasia. Adesso però è chiamato a fare un ulteriore step, rendendosi più incisivo in fase realizzativa con gol e assist. Chiudono il reparto i due under, Benedetti e Mallamo, entrambi sono apparsi sottotono, non riuscendo a fornire un contributo significativo sia nelle poche occasioni da titolare che da subentranti: tanta voglia e corsa ma poca efficacia nella manovra. L’elevata concorrenza pesa come anche il cambiamento di categoria: tra Serie C e B ci sono grandi differenze ed hanno bisogno di tempo per maturare e raggiungere quella consapevolezza per vederli al pari dei compagni.

Il punto sull’attacco

Il Bari può contare su una coppia d’attacco titolare che le statistiche incoronano come la migliore della Serie BCheddira e Antenucci – rispettivamente 8 e 5 gol finora in campionato – occupano le prime due posizioni della classifica marcatori. Nell’ultimo periodo i due hanno forse sofferto un calo di lucidità che li ha portati a perdere il cinismo che li aveva caratterizzati in un avvio di stagione da urlo, le prestazioni comunque consistenti di entrambi lasciano ben sperare per l’immediato futuro.

La varietà di scelta sotto questo punto di vista non manca a Mignani, Scheidler Salcedo – i principali indiziati a sostituire il capocannoniere biancorosso – offrono soluzioni tra loro diverse e funzionali. Il francese, reduce da un periodo altalenante ma anche da un’ottima prova contro la Ternana, potrebbe finalmente scendere in campo con continuità e definitivamente integrarsi nelle trame tattiche dell’allenatore. Salcedo, dal canto suo, ha caratteristiche ben diverse, è un attaccante mobile. Il ragazzo giunto dall’Inter ha finora mostrato grande motivazione, il suo entusiasmo potrebbe essere un valore aggiunto da non sottovalutare. Ceter non è, suo malgrado, arruolabile per il momento. L’ex Cagliari è alle prese con un infortunio che lo terrà lontano dal campo per un periodo piuttosto lungo.  Cangiano sembra essere ancora acerbo mentre Galano si sta lentamente e nuovamente integrando nell’organico, improbabile la loro candidatura per una maglia da titolare.

Un passo indietro, sulla trequarti è duello tra Botta Bellomo. L’argentino, autore di una prestazione eccezionale nel corso dell’ultima uscita contro la Ternana, è parso completamente ristabilito e – come confermato anche in conferenza stampa dal mister – libero sul piano mentale. La qualità del sudamericano non è in discussione, come non lo è quella di Bellomo. Il centrocampista barese, al di là dell’espulsione rimediata contro il Frosinone, è reduce da un ottimo periodo di forma in cui ha finalmente ritrovato la continuità prestazionale e realizzativa affermandosi a livelli considerevoli. Mignani può godersi la possibilità di scegliere: le due opzioni offrono anche in questo caso una varietà di soluzioni che può garantire qualità ed imprevedibilità in ogni circostanza.

Tifosi biancorossi imbattibili in Serie B

Ben 147.798 spettatori in sole 5 partite, per una media di 29.560 tifosi. Sono i numeri del Bari in questo avvio di Serie B: dati fuori portata per la cadetteria e che farebbero gola a moltissimi club di Serie A. In Italia quella biancorossa è l’ottava piazza per affluenza allo stadio, venendo dopo Inter, Milan, Roma, Lazio, Juventus, Napoli e Fiorentina. Da capogiro è stato anche il dato spettatori della sfida contro la Ternana: 38.800 sugli spalti, un record per la Serie B 2022/23. E che nessun’altra società – se non il Bari stesso – potrebbe eguagliare. Storici, ma allo stesso tempo troppo piccoli gli stadi di Genoa e Palermo: se il Ferraris ha una capienza di 36.599 posti a sedere, il Barbera si ferma invece a 36.365. Il campionato degli spalti, insomma, è stato vinto dai biancorossi con largo anticipo. Ma per mantenere questa media importante, tornare a vincere e divertire sarà fondamentale.