Nel corso del Passpartout Festival, Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli e padre di Luigi, patron del Bari, ha rivelato alcuni retroscena in merito all’acquisizione della società biancorossa.

“Il sindaco Antonio Decaro mi chiamò dicendomi che il Bari era fallito e che avrei potuto resuscitarlo come ho fatto con il Napoli. Mi chiese di scrivere due pagine ma io ne presentai 30 e per questo mi supplicò di acquisirlo” ha rivelato Aurelio De Laurentiis.

“Chiesi a mio figlio Luigi di interessarsi – ha proseguito -. In quel periodo lui era a Londra per una serie Amazon e inizialmente non ne voleva sapere. Poi mi richiamò dicendo che in fondo calcio e cinema sono nel nostro Dna ma che non avrei dovuto intromettermi e così gli promisi”.

E infine il presidente del Napoli ha rivelato: “A volte qualcuno mi chiede il motivo per cui mi occupo pure di questa bassa macelleria ma credo che nulla lo sia perché ogni cosa si può fare in modo straordinario”.

Sicuramente queste dichiarazioni provocheranno un polverone di polemiche. Dopo il fallimento nel 2018, fu indetta una gara pubblica per acquisire la società a cui parteciparono alcuni imprenditori importanti tra cui anche Lotito. Da queste affermazioni, però, sembrerebbe emergere una poca trasparenza da parte del sindaco di Bari, Antonio Decaro, il quale avrebbe avuto già le idee chiare prima della selezione.

Inoltre le parole lasciano trasparire poco interesse da parte della famiglia De Laurentiis, con l’attuale presidente del Bari che avrebbe accettato la proposta solo successivamente probabilmente per business e non perché avesse realmente a cuore le sorti della società biancorossa.

Farà discutere anche l’appellativo di “bassa macelleria” con cui alcuni, secondo Aurelio De Laurentiis, si sarebbero riferiti al Bari. Un vero e proprio oltraggio che i tifosi, la squadra e la storia della società non meritano.