Franco Brienza è pronto a riprendersi il Bari. Il fantasista di Cantù ha scontato le tre giornate di squalifica rimediate la scorsa stagione e dopo la prima apparizione in Coppa Italia è pronto a essere protagonista anche in campionato.

“Se ho accettato di tornare è per questo e perché voglio dimostrare che nonostante la mia età posso ancora esprimere qualcosa sul campo”. Sulla posizione in campo il fantasista ex Palermo non si fa problemi: “In Coppa Italia contro il Bitonto farmi giocare dietro le punte è stato un esperimento del mister ed è stato utile, perché avevo bisogno di giocare e rientrare in partita. Quando ho iniziato a giocare facevo l’attaccante puro, poi man mano sono stato spostato dietro e ho ricoperto più ruoli: trequartista, mezzala o più basso ancora, come è successo l’anno scorso contro l’Empoli”.

Brienza torna anche a parlare della vecchia stagione: “Il rammarico per lo scorso anno è che forse la squadra avrebbe potuto fare qualcosa in più per raggiungere l’obiettivo che avevamo. Siamo diventati squadra troppo tardi. Ma parlare del passato ora è irrilevante, sappiamo tutti come è andata. Dispiace solo per un gruppo di lavoro che ha fatto il possibile per raggiungere un obiettivo. Sull’espulsione a Cittadella dispiace, chiudere così è stato brutto”.

“Ho sempre detto che avrei voluto festeggiare i 40 anni in serie A. Ora invece riparto da qui e l’obiettivo è riprendere ciò che è rimasto incompiuto. La mia scommessa ora è portare il Bari più in alto possibile finché potrò farlo. Per farlo mi alleno molto, perché più vai avanti e più hai bisogno di migliorare. Quando sei giovane hai energie che non pensi di avere, ma con il passare del tempo è necessario lavorare di più soprattutto sulla forza”.

“La serie D è un campionato molto più agonistico che tecnico e anche la regola degli under incide, perché non tutte le squadre riescono a reperire under validi. Sul futuro qui vedremo. La società mi ha dato massima disponibilità affinché io possa dare il mio contributo in campo finché sarà possibile e poi vedremo più avanti. Da grande più che come allenatore, mi immagino osservatore”.