“In 15 anni di lavoro non ho mai visto una cosa del genere”. Basterebbero queste parole per raccontare lo stato d’animo di Sean Sogliano. Il giorno dopo la mancata iscrizione al campionato e il fallimento del Bari, il direttore sportivo è amareggiato ma anche avvelenato nel commentare gli ultimi assurdi mesi vissuti al San Nicola.

Direttore, adesso è davvero finita. Si è fatto un’idea di quello che è successo? 
“Non iscrivere una squadra al campionato per soli 3 milioni è assurdo. Un conto sono le difficoltà economiche che hanno tutte le società di calcio, ma l’iscrizione al campionato si doveva completare per forza e poi si pensava a risolvere i problemi. Potevo capire se la cifra fosse stata più alta, come nel caso di Cesena, ma per soli 3 milioni è inconcepibile. C’è qualcosa che non torna”.

In parole povere il presidente doveva rendere note le difficoltà molto prima.
“Le difficoltà economiche possono averle tutti gli imprenditori. Ma se non hai una soluzione devi dirlo subito, non alla fine. Se un paio di mesi fa avessimo lanciato una richiesta d’aiuto al Comune e altri imprenditori, probabilmente avremmo trovato una soluzione. È stata sbagliata la tempistica, il presidente non ha mai fatto appelli chiari a tutti”.

Ieri ha parlato col presidente Giancaspro o con qualcuno della società?
“Società è una parola grossa. Il presidente negli ultimi mesi si è visto e sentito pochissimo, non solo con me, ma anche con tutti i dipendenti e la squadra. Le poche volte in cui ci siamo sentiti ha lanciato messaggi rassicuranti che non lasciavano immaginare un epilogo del genere”.

Infatti la squadra era già in ritiro. Come sono stati questi ultimi giorni?
“Eravamo tutti coscienti delle difficoltà. Ma nessuno pensava che si sarebbe arrivati a questo punto. Quando ho comunicato la cosa ieri sera i calciatori erano assolutamente increduli. Eravamo pronti ad affrontare un campionato difficile, ma lo avremmo fatto a testa alta”.

Anche lei aveva iniziato a preparare la nuova stagione.
“Avevamo fatto i primi movimenti, io ho accettato di affrontare una stagione molto dura, con una penalizzazione pesante, una squadra fatta soprattutto di giovani e un allenatore esordiente. Adesso il Bari perde tantissimi giocatori giovani e di valore. Mi sento come un leone in gabbia, è la cosa peggiore che possa succedere a uno che fa il mio lavoro”.