Ultime ore frenetiche per il futuro del calcio a Bari, domani alle 12 scadono i termini per presentare i progetti e partecipare alla manifestazione d’interesse pubblicata dal Comune. Il titolo sportivo, come tutti sanno, è nelle mani del sindaco, ancora alle prese con Giacaspro, per nulla intenzionato a liberare il San Nicola. Antonio Decaro, solo lui, dovrà scegliere a chi affidare il futuro del pallone da cui ripartire.

Tra le tante varie ed eventuali, in rete, cresce l’entusiasmo di tifosi e non intorno alla Società Sportiva Dilettantistica Bari: otto imprenditori locali, ma di respiro nazionale, che insieme amministrano un fatturato di circa 500 milioni di euro; 640mila euro messi sul piatto quale base da integrare successivamente per costruire tutto il resto, la società già messa nelle mani di professionisti del pallone, con gli otto già defilatisi dalla gestione della squadra, l’adesione delle Pink, nessun papa nero venuto da fuori.

Il dna tutto barese piace e potrebbe rivelarsi decisivo nella scelta. A dirigere questa orchestra il professor Gianvito Giannelli, l’avvocato Gianni Di Cagno e il dottor Marcello Danisi. Per capire che aria si respira in queste ore abbiamo sentito Giannelli, che per la prima volta ha accettato di parlare con la stampa, nel massimo rispetto istituzionale. Decaro, insomma, non va tirato per la giacchetta.

“Sono le ultime ore cruciali – ci ha detto – stiamo chiudendo il progetto, il piano industriale e la dichiarazione d’interesse che sarà depositata in Comune, dopo di che ci siamo dati un po’ la regola di non rilasciare interviste, anche per una questione di garbo nei confronti del Sindaco che dovrà prendere una decisione. Si tratta sempre di una procedura a evidenza pubblica, è una gara, lasciamolo tranquillo. Per la stessa correttezza non parlo degli altri progetti, anche perché li conosco solo per quello che ho letto”.

“Il nostro è un progetto concreto – ha aggiunto – stamattina la stampa parla di un endorsement da parte di Urbano Cairo patron del Torino ed editore del Gruppo Rcs, posso confermare che nei giorni scorsi ci sono stati incontri con potenziali direttori sportivi, stiamo lavorando intorno a una rosa di 4-5 calciatori di alto livello, sui quali innestare altri giocatori. Non ci dimentichiamo che metà della squadra deve essere formata da under21. Dobbiamo coniugare l’esperienza di alcuni veterani, qualche senatore ha già dato la sua disponibilità”.

Una parola, naturalmente, va agli imprenditori che hanno messo mano al portafogli: “Sono persone abituate a pesare i soldi, non è certamente gente che li butta dalla finestra. I ruoli sono ben definiti: la proprietà farà la sua parte e non andrà a intromettersi, anche perché sono parecchi, se ognuno di loro volesse mettere bocca non si capirebbe più niente. Noi faremo la nostra parte dal punto di vista della amministrazione della società, poi le scelte tecniche sono di competenza del direttore sportivo, non ci saranno sovrapposizioni”.