Continua a tenere banco la querelle relativa alle ingiunzioni e ai contenziosi che penderebbero sulla Fc Bari 1908. Così come annunciato diverse settimane fa (ma con smentita del club biancorosso) la situazione sarebbe complessa con almeno 15 fornitori che vanterebbero crediti nei confronti della società: si va da pochi spiccioli a somme ben più sostanziose.

Tutte eredità della gestione Paparesta, ma che Giancaspro ha avuto il merito di non risolvere ma anzi di peggiorare, chiudendo la porta in faccia a quasi tutti i vecchi fornitori. Uno di questi è Vivai De Grecis, salito agli onori della cronaca, ancor prima che per il credito accumulato, per aver curato il “miglior campo della categoria” nel 2015 secondo la graduatoria stilata dalla Lega B.

“Noi ci occupavamo della manutenzione ordinaria e straordinaria sia del campo dello stadio San Nicola, sia di quello dell’antistadio – spiega Luigi De Grecis – Abbiamo firmato un contratto insieme alla Indalgo Service di Milano che cura anche grossi campi di serie A”.

I rapporti con Giancaspro “Con il Presidente ho iniziato a parlare dal gennaio 2016 – sottolinea De Grecis – È una persona estremamente educata e cordiale. Abbiamo avuto diversi incontri allo stadio per chiarire il discorso del credito e quello contrattuale, perché la società ci aveva comunicato che il dottor Giancaspro era il delegato per i fornitori. Infatti io da gennaio ho parlato solo con lui”.

“A maggio abbiamo avuto il riconoscimento del debito con impegno sottoscritto da Paparesta (all’epoca ancora presidente ndr) per la liquidazione del debito pregresso entro giugno. Noi eravamo tranquilli, indipendentemente dall’evoluzione della questione del club perché è la società ad avere il debito, non il singolo presidente”.

Poi però qualcosa è cambiato a partire da quel caldissimo giugno 2016 quando, dopo interminabili Consigli d’Amministrazione, Cosmo Giancaspro diventa il nuovo presidente del Fc Bari: “Dopo il trambusto del cambio societario non siamo riusciti più ad avere un interlocutore diretto all’interno della società – fa notare Luigi De Grecis – Nessuno ci ha più risposto fino alla risoluzione unilaterale del contratto notificata il 7 luglio 2016”.

Il decreto ingiuntivo Vista l’assenza di risposta, si è passati alla via giudiziaria. Così i De Grecis hanno ottenuto un decreto ingiuntivo di oltre 400mila euro: “Per tanto tempo abbiamo cercato una riconciliazione. La via giudiziaria era la peggior soluzione possibile, non l’abbiamo mai voluta ma siamo stati costretti per tutelarci”.  Non è stata organizzata, però, nessuna azione di gruppo: “Ognuno ha le sue ragioni e noi siamo convinti delle nostre al 100% perché sono vere. Noi difendiamo il nostro, non volevamo creare nessuna class action, ma è giusto che chi lavora venga pagato”.

Soprattutto se quel lavoro viene fatto per la propria squadra del cuore: “Lavorare per il Bari per me era un vanto – conclude De Grecis – per un tifoso è il massimo. Purtroppo alcune persone non hanno capito che noi siamo piccola realtà locale e 400mila euro sono molto pesanti. Abbiamo investito tantissimo della manutenzione dei campi e i risultati sono stati evidenti”.