Partiamo da un luogo comune sbagliato: fare le riprese ad una partita di Champions League (ma qualsiasi altro lavoro in televisione) non è una passeggiata. Non scendi dall’aereo, vai in campo ed alla fine della partita vai a divertirti; non gozzovigli nei ristoranti e ti trasformi in un turista cinese. Per quei 90 minuti cominci a lavorare 3 giorni prima e finisci 24 ore dopo, e spesso neanche visiti la città dove ti trovi.

Essere impegnato per il terzo anno di seguito a bordo campo nella partita che deciderà la squadra campione d’Europa (Berlino 2015, Milano 2016 ed ora Cardiff 2017) mi rende orgoglioso.

Sei teso dietro la telecamera, un’azione dura una frazione di secondo e solo l’imparziale giudizio della moviola ti dirà se sei stato in grado di riprenderla. Senza questa tensione, però, io non so vivere, senza questa adrenalina non posso stare. Spesso, per quello che succede durante una produzione, rasento il masochismo, ma non mi importa.

La mia azienda, la Videobank, oramai è partner di fiducia di alcune delle maggiori emittenti televisive d’Europa e non. Il primo anno abbiamo lavorato soprattutto per Mediaset e dall’anno successivo per TV3 Catalunya, BeIn Sport France e BTsport tanto per citarne qualcuna.

È sicuramente un impegno sia fisico che mentale, hai dei tempi che devi rispettare, dei vincoli, dei protocolli troppo lunghi da spiegare in questa sede, però lavorare in una squadra che diventa la tua seconda famiglia fa dimenticare tutto. I momenti di tensione si alternano a quelli di goliardia e sai che, alla fine, tutti hanno contribuito a realizzare un prodotto che ha soddisfatto il cliente ed ha permesso agli appassionati di seguire un evento.

La finale di Champions è uno dei tanti lavori che abbiamo seguito con la mia squadra; siamo reduci dal G7 di Taormina con 120 tecnici e 25 mezzi impegnati; prima di questo abbiamo curato per RAIUNO le commemorazioni di Capaci; abbiamo seguito il Portogallo vincente agli Europei 2016, curiamo le riprese al ritiro estivo dell’Inter, siamo i partner tecnici di Sky Tg 24, realizziamo servizi per Rai, Mediaset, CNN, BBC ed altre, abbiamo degli eventi importanti come il Taormina Film Festival, i nastri d’argento e le finali Champions di pallavolo.

Insomma, portiamo l’orgoglio del SUD in giro perché l’azienda è di Belpasso (CT) anche se io sono un barese “acquisito”: in questa occasione sono con il collega barese doc Gianni Daniele e con noi oramai un portafortuna che ci accompagna sempre: la sciarpa del Bari. E quando, in ogni parte d’Europa, ci chiedono se siamo italiani, la nostra risposta è sempre ‘nu sime de Bàare’.