Ipotesi con il 4-2-3-1

E fu rivoluzione. Ieri si è conclusa una sessione di mercato invernale che ha visto il Bari assoluta protagonista. Un totale di venti movimenti fra acquisti e cessioni, senza contare anche altre operazioni in ottica futura. La squadra biancorossa, di fatto, ha cambiato volto.

Se questa strategia sarà azzeccata o meno lo deciderà il campo. Bisogna ammettere, però, che la società non ha badato a spese per rinforzare pesantemente la squadra, facendosi carico di un monte ingaggi non indifferente contando che non tutte le cessioni preventivate sono andate in porto.

La difesa è stata semplicemente puntellata, ma centrocampo e attacco sono stati totalmente rivoluzionati. Da Macek, Raicevic e Parigini fino a Floro Flores e Greco passando per Salzano e Galano: un mix di gioventù ed esperienza che alza di molto la qualità media di una squadra che, almeno sulla carta, è una delle più forti degli ultimi anni.

Non mancano, tuttavia, i dubbi: l’abbondanza può essere una virtù ma, se gestita male, anche un limite. Ci sono giocatori su cui si è puntato in estate (Furlan e Martinho) e altri della vecchia guardia (Maniero e Romizi) che probabilmente vedranno poco il campo. Manca poi un vero metronomo, anche se la qualità della mediana è lievitata.

Adesso viene la parte più difficile. Mister Colantuono avrà la responsabilità (e siamo sicuri, anche la capacità) di amalgamare e dare un’identità di gioco a quella che è una squadra praticamente nuova. Il tutto con un ostacolo in più: meno di un girone a disposizione, molti punti da recuperare e una incognita chiamata play-off.

Il tecnico romano ha a disposizione tantissime soluzioni sia in termini tattici che tecnici. A centrocampo, con l’imminente rientro di Ivan, le soluzioni sono diverse sia in un 4-3-3 che in un 4-2-3-1. In attacco si può ipotizzare il terzetto Parigini-Raicevic-Brienza, oppure quest’ultimo dietro alla coppia Raicevic-Floro Flores, o ancora un tris composto da Parigini, Brienza e Galano a supporto di una delle tre prime punte. Sulla carta c’è da divertirsi, resta da vedere se ci divertiremo anche sugli spalti.