Tanta voglia di giocare e poche promesse. Si presenta così Antonio Floro Flores nella conferenza stampa allo stadio San Nicola. Sabato il suo ingresso non è bastato, ma la stoffa del grande attaccante si è vista subito: un pallone toccato, subito il palo. Pochi centimetri potevano, forse, cambiare il volto della più brutta partita dell’era Colantuono.

“Non so cosa non abbia funzionato sabato. Ma dopo sconfitte del genere bisogna guardarsi allo specchio e fare un esame di coscienza per capire cosa si è sbagliato”.

La trattativa che lo ha portato al San Nicola è stata davvero lampo: “In 48 ore abbiamo chiuso tutto, anche perché conoscevo già sia il mister sia Sogliano. Non è il Bari che deve aggrapparsi a me. Ma sono io che devo aggrapparmi al Bari. Ho bisogno di giocare e non temo la pressione, anzi ne ho bisogno”.

Bari è un’opportunità, ma anche un po’ una sorpresa nei piani del centravanti napoletano: “Un mese fa non avrei mai pensato di venire qui – ammette – ma volevo una nuova sfida e Bari è uno dei club più importanti d’Italia. Quando è nata la trattativa non ho avuto dubbi. Mi affascinano la storia e i tifosi e sarebbe bello fare qualcosa di importante in questa società”.

Sui gol nessuna previsione: “Io non sono abituato a fare promesse. Una cosa, però, posso assicurarla: darò il massimo in ogni partita per la maglia e per i tifosi”. E sui calci piazzati (anche lui è uno specialista) chiude con una battuta: “Brienza è mancino, io destro: ci divideremo le punizioni”.