“Questo non è il mio calcio”. Terminato probabilmente il silenzio stampa, Andrea Camplone appare infuriato per la pessima prestazione dei suoi ragazzi a Chiavari. “Se il problema sono io, mi metto in discussione. Dico solo che è impossibile non prendere un calcio di punizione nella loro metà campo e nei pressi dell’area di rigore in novanta minuti, quando gli avversari ne hanno conquistati cinquanta. Questo dice tutto”.

Una partita da dimenticare, ma non si può cominciare a ragionare in prospettiva futura solo adesso, e questo il tecnico abruzzese lo sa. “A Bari è dal primo giorno che dico di non scherzare. Sarebbe da pazzi. Dobbiamo avere contestazioni ogni settimana? Ogni partita? Non esiste. Esiste solo entrare in campo per giocare, dare l’anima. Oggi tutto questo è venuto a mancare. Non c’era attenzione né cattiveria. È mancato tutto. Cosa che invece si è visto da parte dell’Entella”.

“Bisogna capire cosa vogliamo fare. È la cosa più importante. La serie B si vince con un filotto, altrimenti facciamo un campionato anonimo e questi tifosi non meritano una cosa del genere”.