Una cornice di pubblico da serie A, il quadro coloratissimo di una partita folle e il 4-3 finale in favore del Bari che porta i biancorossi al terzo posto in classifica a pari merito con Novara e Cesena, prossimo avversario dei galletti al San Nicola. Occhio però a non farsi prendere da facili entusiasmi. Se la fase offensiva brilla, quella difensiva è tanto vicina al dilettantismo da non sembrare quasi vera. Per andare in serie A, probabilmente, bisognerà trovare altri equilibri.

Sulla tela verde dell’Arechi, Camplone disegna un Bari dal profilo ormai ben definito. La sola sorpresa è rappresentata dalla posizione occupata in campo da Marino Defendi, che vince il ballottaggio con Cissokho e viene schierato sul versante destro della linea difensiva. Accanto a lui Tonucci, Di Cesare e Gemiti. A centrocampo l’intensità portata in dote da Valiani e Romizi è accompagnata dall’estro di Jacopo Dezi, sempre più unico vero rinforzo pescato da Paparesta nella sessione invernale di calciomercato. In avanti bomber Maniero è supportato dal solito Rosina e dal ritrovato Sansone.

La prima porzione di gara è di fatto una rivisitazione calcistica de “Il gioco delle coppie”. Il programma televisivo anni 80 condotto da Marco Predolin è riproposto dal tecnico di casa Leonardo Menichini, che rinuncia al collaudato 4-4-2 per specchiarsi nel modulo con tre centrocampisti e tre punte del collega Camplone. Speculari sono anche le occasioni da rete: da una parte il colpo di testa di Coda e l’iniziativa personale di Gatto ben neutralizzata da Micai, dall’altra una mischia furibonda sugli sviluppi di un calcio piazzato ben battuto da Sansone e il tiro da fuori di Valiani finito a lato di poco.

L’infortunio occorso a metà tempo all’esterno d’attacco granata Nalini non rompe l’equilibrio tattico del match: Menichini manda in campo Donnarumma, lo tiene largo sulla corsia di sinistra e non modifica lo schieramento della sua Salernitana. La compagine campana spinge sul pedale dell’acceleratore, colleziona una serie di calci d’angolo e sfiora il vantaggio grazie a un’incomprensione tra Micai e Tonucci, con il colpo di testa del difensore che anticipa l’uscita del portiere e finisce sulla parte alta della traversa.

L’occhiale che caratterizza il risultato viene rotto a tre minuti dall’intervallo da Dezi: Gemiti crossa dalla sinistra, Defendi controcrossa dalla destra, una deviazione fa arrivare palla al centrocampista di proprietà del Napoli che senza difficoltà batte Terraciano con un implacabile piattone. L’esultanza biancorossa però dura pochissimo. Gatto scappa via proprio a Dezi all’altezza del vertice destro dell’area di rigore, arriva sul fondo e scodella un succulento pallone sul palo più lontano. Alle spalle di Defendi sbuca Donnarumma, che batte di testa Micai e ristabilisce la parità ad una manciata di secondi dal riposo.

L’inizio di ripresa è un barile pieno zeppo di gol, emozioni, errori difensivi e grandi giocate offensive: in venti minuti arrivano cinque reti. Prima due cazzotti biancorossi piazzati dritti al volto della Salernitana. Sansone, in posizione di netto fuorigioco, devia col sedere una conclusione innocua di Rosina e riporta in vantaggio il Bari. Un vantaggio che diventa doppio grazie a una splendida azione di contropiede iniziata da Sansone, proseguita egregiamente da Romizi e finalizzata con grande freddezza dal solito Maniero.

Le mani dei circa cinquemila baresi arrivati all’Arechi si impegnano in applausi convinti ma nel breve giro di cinque minuti, in maniera altrettanto convinta, devono essere portate sugli occhi per nascondere alla vista una fase difensiva da film dell’orrore. Coda sorprende l’ubriaca linea di difesa di Camplone e accorcia le distanze. Donnarumma le cancella con un tiro a giro arrivato sugli sviluppi di una sventagliata di Gatto, il Bari inspiegabilmente sbilanciato in avanti, e il solo Rosina, esterno d’attacco, occupato a contrastare l’iniziativa dell’attaccante di casa: una sequenza inaccettabile per una partita fra amici il martedì sera, figuriamoci per una squadra che mira al salto di categoria. Il 3-3 non scalfisce le convinzioni della “parte buona” del Bari, quella che gioca dalla cintola in su, e al minuto 64 Dezi firma il nuovo sorpasso dopo un intervento di Terraciano su una bella rovesciata di Maniero.

I gol finiscono qui. Odjer facilita il compito del Bari guadagnando due cartellini gialli in sequenza che lasciano in inferiorità numerica la Salernitana. La squadra di Camplone porta a casa i tre punti ma lunedì prossimo, contro il Cesena, occorrerà bel altra attenzione difensiva.