È questione di esperienza, sicuramente, ma anche di testa. Alessandro Rosina è stato, fino ad oggi, l’uomo della svolta. Le sue giocate hanno permesso al Bari di portare a casa due risultati importanti, punti conquistati contro Avellino e Latina. L’unico neo è che Davide Nicola non gli ha permesso di restare in campo per novanta minuti consecutivi.

Sarei ipocrita se dicessi che mi piace stare in panchina – sottolinea Rosina – ma siamo professionisti e dobbiamo essere consapevoli che a volte si può rimanere fuori, e bisogna accettarlo. L’importante non è solo farsi trovare pronti ma essere protagonisti anche se si viene chiamati in causa per cinque minuti“. Si tratta di una filosofia di vita da calciatore, che continua: “È la via giusta per raggiungere gli obiettivi. Se un giocatore entra durante il secondo tempo di una partita con l’atteggiamento sbagliato, arrabbiato perché ha fatto un po’ di panchina, non si va da nessuna parte. E questa non è la mia filosofia“.

Tornando infatti alla gara contro il Latina, l’attaccante è stato determinante con una giocata da top player e anche un pizzico di fortuna. “Torniamo sempre al discorso di essere protagonisti, ma in modo concreto. Se Valiani non avesse seguito il mio velo e non avesse fatto goal, ora parleremmo di un’altra partita. Per questo preferisco a volte evitare la giocata personale, ma servire gli altri compagni di squadra“.

A Rosina il progetto di Davide Nicola piace e dall’alto della sua esperienza, è consapevole che per far quadrare il cerchio e affinché la squadra si esprima al meglio, ci vuole tempo. “Ricordo quando arrivò Ventura a Torino. Facemmo un grande campionato ma la gente non era contenta. Concretamente, invece, ci ha messo tre anni per esaltare le qualità della squadra“. È anche vero che ad agosto si sono uniti ai biancorossi parecchi giocatori che hanno dovuto inserirsi in un gruppo nuovo, garantendo il massimo impegno e, come precisa l’attaccante calabrese, “per un gioco brillante ci vuole tempo“.

Infine un’ultima battuta sul prossimo impegno in casa contro il Lanciano. “Incontriamo una squadra ostica che negli ultimi tre anni non ha cambiato tanto, la struttura e l’allenatore sono importanti. Non sarà una gara semplice. Il Lanciano potrebbe diventare la mina vagante del campionato“.