Il Bari porta a casa quel tozzo di pane che Davide Nicola aveva chiesto ai suoi nella conferenza prepartita. Una buona notizia, considerato tutto. Perché a Vicenza finisce 0-0 con i biancorossi in trasferta che non hanno mai calciato in porta e con un’altra espulsione sul groppone che ha costretto la squadra in dieci per un intero tempo. Proprio come sei giorni fa al San Nicola. E proprio come sei giorni fa, dopo una delle partite più avvincenti degli ultimi anni, ribadiamo un concetto: c’è ancora tanto da lavorare.

Nel primo tempo del Menti vince la monotonia. Tutta un’altra storia rispetto alla prima uscita stagionale contro lo Spezia: zero emozioni ed il Bari che calcia in porta mai. Nel Vicenza Giacomelli è un demonio, tiene basso Sabelli e prova ad inventare calcio per Pettinari. Fortunatamente senza troppo successo. Dall’altra parte del campo Galano è ispirato ma Del Grosso riesce comunque a tenerlo a bada seppur con qualche affanno. I problemi più grossi per il clan biancorosso allenato da Nicola sono però in mezzo al campo. Porcari è costretto dal tecnico piemontese a cantare e portare la croce. Un doppio compito al quale l’ex capitano del Carpi non è evidentemente abituato e dopo aver guadagnato il primo giallo della sua opaca partita arrivando in netto ritardo su un’incursione del solito Giacomelli, sul finire della frazione stende Galano al limite dell’area e saluta tutti lasciando i propri compagni di squadra in inferiorità numerica per tutto il secondo tempo.

Ad inizio ripresa Nicola si ricorda di avere in panchina Marco Romizi, uno che a canti e croci è abituato. Con il passare degli anni il centrocampista biancorosso si è rassegnato anche a partire senza avere in dote la piena fiducia dell’allenatore di turno ma ancora una volta, alla sua quarta stagione barese, la sensazione forte è quella che sia un elemento dal quale il Bari non possa prescindere. Il tecnico se ne faccia una ragione. Entra al posto di Sansone, anche oggi molto sotto la soglia delle aspettative.

In inferiorità numerica quel Bari che nel primo tempo non aveva mai impensierito la difesa avversaria alza completamente la guardia e si rifugia all’interno della propria metà campo sperando di rimanere in piedi. L’ingresso di Rosina al posto di De Luca toglie corsa alla squadra senza portare la giusta dose di qualità. I galletti rischiano grosso, il Vicenza segna in fuorigioco e sfiora più volte il goal buono con Giacomelli, Urso e Galano. Sabelli sulla corsia di destra è in grande difficoltà e Nicola lo richiama a sé buttando nella mischia Gemiti. Il ragazzo di mestiere farebbe il terzino ma per l’occasione viene battezzato centrocampista, con Defendi che prende in carico l’onere di contrastare il pericolo numero uno di casa Vicenza: sempre Giacomelli.

Abisso di Palermo allunga la partita con quattro minuti di recupero ma il fortino del Bari resiste anche grazie all’esperienza di Guarna che si sacrifica per la causa portando a casa una meritata ammonizione per perdita di tempo. Una partita brutta, un punto buono e qualche spunto di riflessione per una settimana che porterà alla difficile sfida contro il Pescara.