Ancora una fatal Latina. Dopo la debacle della passata stagione eccone un’altra che taglia definitivamente le gambe anche ai più pazzi sognatori. A chi nascondendosi dietro qualche arbitraggio sfavorevole immaginava un finale diverso da quello fin troppo scontato di questo mediocre campionato. A chi sosteneva che questo Bari meritasse i playoff. Purtroppo, anche ai tifosi. La partita di giornata finisce 2-0 per gli altri, con goal segnati da Brosco e Oduamadi. Altri illustri sconosciuti. Ancora e ancora.

Ai nastri di partenza il Bari si presenta senza gli acciaccati Rinaudo, Camporese e Romizi. De Luca è squalificato. Così Nicola schiera Bellomo sulla linea dei tre attaccanti, sceglie Benedetti al posto di Rada, a centrocampo gioca con Defendi e Minala al fianco di Donati, manda in panchina il discolo Ebagua e preferisce Boateng al mancino di Galano.

Il primo tempo è tutt’altro che divertente. Il Bari lascia gli attributi negli spogliatoi e anziché azzannare la preda nell’ultima caccia utile per portare a casa la speranza di una cena più gustosa, guarda scappare avversari e partita. Dopo undici minuti la squadra di Nicola è già sotto. Sugli sviluppi di un calcio d’angolo Crimi anticipa tutti e colpisce di testa costringendo Guarna alla risposta d’istinto, la palla danza nell’area piccola, Brosco anticipa l’intervento di Benedetti e porta in vantaggio il Latina.

Il Bari è assente ingiustificato e alla ricerca del goal ci vanno ancora i padroni di casa. Con Crimi, che di testa impegna severamente il povero Guarna. Il Bari arriva ufficialmente al Francioni poco dopo la mezz’ora: a segnalarne la presenza è Nicola Bellomo. La palla arriva sui piedi del ragazzo di Barivecchia a pochi metri dalla linea di porta, stop e tiro ma al momento del calcio è braccato dall’uscita di Di Gennaro che respinge la conclusione con il corpo.

In avvio di secondo tempo i galletti fanno meglio, ma non ancora abbastanza per conquistare la soddisfazione di chi da questo campionato si aspettava molto di più. Nicola manda in campo Ebagua al posto di Donati e passa di fatto ad un 4-2-4 stile primo Antonio Conte. Personalità e idee di gioco però sono molto, troppo diverse. Le occasioni per pareggiare arrivano ma sono frutto più del caso che dell’organizzazione. Il tecnico piemontese getta nella mischia anche Galano, tirando fuori dalla contesa Minala.

Le bocche da fuoco biancorosse sono tutte in campo ma qualche buona parata di Di Gennaro le annacqua senza pietà. Prima della fine c’è ancora tempo per qualche errore grossolano di un Guarna fresco di rinnovo contrattuale e per il raddoppio del Latina firmato in contropiede da Oduamadi. Addio sogni di gloria. Sempre che qualcuno, effettivamente, li abbia mai avuti.