Maestro, che musica? Sempre la stessa. Prima il tormentone dei 50 punti, poi quello delle finali per raggiungere l’obiettivo playoff ma nessuno che dica con estrema sincerità che da ormai qualche settimana il campionato del Bari viaggia nella peggiore delle corsie: quella dell’anonimato. Nella inconsueta conferenza domenicale parla Ciccio Caputo.

«Finché la matematica non ci esclude dai playoff noi ci proveremo. Avremo cinque finali. Iniziamo martedì contro la prima della classe. Una partita difficile ma sicuramente bella da giocare. Cercheremo di rovinare la loro la festa promozione, senza paura e con la voglia di riscattarci».

Riscattare un’altra prestazione assai poco convincente, quella di venerdì sera contro il Bologna. «La partita era iniziata male – dice Caputo – poi l’abbiamo ripresa grazie a quel rigore e in superiorità numerica avremmo dovuto fare meglio. L’espulsione di Minala ha complicato le cose. Ci è mancata la giusta cattiveria, la lucidità per gestire alcune situazioni, ma non bisogna dimenticare che avevamo di fronte la seconda in classifica. Adesso dobbiamo rimboccarci le maniche, dare il massimo e fra un mese vedere dove siamo arrivati».

Chiusura dedicata alla soddisfazione personale di essere finito ancora una volta sul tabellino dei marcatori. «Per un attaccante il goal è tutto – ammette Caputo – sono contento di essere arrivato in doppia cifra, mi godo questo momento e spero di farne ancora altri. Ci tenevo a segnare davanti al mio pubblico per gioire insieme ai tifosi, quindi ho preso la palla e sono andato convinto sul dischetto. Questa maglia per me è una seconda pelle. Peccato solo per il risultato».