Il Bari non riesce a dare continuità al proprio mini-ciclo positivo e dopo sette punti in tre partite ne consegna tre agli acerrimi nemici dell’Avellino. Al Partenio-Lombardi finisce 2-0 per gli uomini di Rastelli grazie ai goal di D’Angelo e Trotta.

La partita inizia nervosa. Anzi, è nervosa prima ancora di iniziare. Durante le fasi di riscaldamento i calciatori delle due squadre quasi arrivano alle mani. Pasqua di Tivoli fischia l’inizio del match e lo spartito non cambia. La tensione dei padroni di casa è incanalata in un calcio fatto di caparbietà, pressione e aggressività. Quella dei biancorossi si trasforma in frenesia, poca precisione e inutili discussioni con avversari e quaterna arbitrale.

Guarna compie subito una grande parata su una palla sporca arrivata in porta sugli sviluppi di un calcio d’angolo. L’Avellino ne batte diversi, in sequenza, proponendo sempre un curioso schema “a trenino” che impensierisce non poco la retroguardia dei galletti. Il Bari si difende, lancia lungo su Ebagua e prova a sorprendere Frattali con ottimistiche conclusioni dalla distanza.

A metà tempo l’atteggiamento caparbio dei calciatori in maglia biancoverde è premiato con il goal del vantaggio. Bellomo rischia il dribbling sul vivace pressing avversario e concede la ripartenza all’Avellino. L’azione si sviluppa, il centrocampista recupera ma stende Zito all’altezza del vertice sinistro dell’area di rigore. Lo stesso Zito calcia la punizione aggirando la barriera dalla parte del palo, Guarna respinge miracolosamente ma sul pallone si avventa D’Angelo che appoggia in rete con un morbido colpo di testa.

Donati reagisce allo svantaggio indirizzando un missile verso i pali di Frattali. Il portiere però non si lascia sorprendere e mette in calcio d’angolo.

Il secondo tempo continua sulla falsa riga della prima frazione. Dopo una manciata di minuti però Nicola manda in campo Galano richiamando a sé Schiattarella. La squadra cambia modulo ma soprattutto recepisce il messaggio del proprio allenatore e seppure in ritardo acquisisce inaspettatamente coraggio.

L’occasione per pareggiare i conti se la costruisce poco prima della mezz’ora Ebagua. Il centravanti supera con il primo controllo Fabbro e scarica di sinistro un fendente rasoterra diretto sul palo più lontano. Frattali fa il fenomeno ed evita l’1-1. Dall’altra parte Castaldo scappa via sul filo del fuorigioco ma in barba alla classifica dei cannonieri che lo vede in cima con 15 goal all’attivo si divora l’occasione passando di fatto il pallone a Guarna.

La regola del calcio che racconta di come dopo un goal sbagliato ci sia un goal subito non fa visita al Partenio-Lombardi. Sul tabellino finisce infatti un altro calciatore dell’Avellino. È Trotta, che dopo uno scambio al limite dell’area con Castaldo e un tunnel al nuovo entrato Romizi trova la deviazione complice di un piede biancorosso e manda la palla all’incrocio dei pali. Con i giocatori di casa che vanno a festeggiare sotto la curva prendendosi gioco di trenino e galletto, simboli del Bari.

Il finale di gara è più o meno lo stesso. Castaldo litiga con Contini, arringa il suo pubblico e chiama a raccolta i compagni sotto la curva. L’Avellino è terzo. Il Bari non è riuscito, almeno per il momento, a rendere interessante il proprio campionato.