Un compleanno, due feste. Che alla fine diventano un’unica grande celebrazione biancorossa, quando Gianluca Paparesta raggiunge i tifosi a Pane e Pomodoro.

I festeggiamenti per i 107 anni del Bari iniziano nel pomeriggio, al teatro Margherita. Dove il presidente del club di strada Torrebella rilascia importanti dichiarazioni di mercato. «Diego Polenta è uno dei nostri obiettivi – dice senza mezzi termini Paparesta – abbiamo parlato con il Genoa e con il procuratore. Adesso dipende tutto dal giocatore. Rada, difensore del Cluj, può essere un rinforzo importante. Per Di Cesare aspettiamo ancora 24 ore. Il Brescia vive una situazione di difficoltà, ma non possiamo perdere altro tempo. Sciaudone e Galano? Continuiamo a parlare. Sono due giocatori importanti che rappresentano un grande patrimonio per la società. Attualmente abbiamo tanti giocatori in rosa, ma non svendiamo nessuno».

Sul compleanno. «È un onore essere qui in questa veste – sorride il presidente – festeggiamo 107 anni di gioie e amarezze che in ogni caso hanno caratterizzato la vita di tutti noi. Avevo chiesto ai Matarrese di essere presenti, ma purtroppo nessuno di loro è in città. Il regalo della serie A? Non mi sento di fare promesse che potrebbero essere disattese, ma il massimo impegno della mia famiglia ci sarà sempre».

Al Margherita c’è anche Razvan Zamfir. Il rumeno chiarisce la propria posizione all’interno del club. «Sono un consulente di mercato a 360 gradi. Non mi occuperò solo di estero. Paparesta? Siamo persone di calcio. Ci siamo conosciuti così, il mondo è piccolo. Quanto è vicino Rada? Un’ora di volo – sorride – arriverebbe un giocatore di grande esperienza, alto 1.90, mancino e abilissimo nel gioco aereo».

Intanto a Pane e Pomodoro la festa dei tifosi è già iniziata. Sono più di 500. Tra bandiere, fumogeni, sciarpe e tanti cori. Con loro c’è anche Giovanni Loseto. «Il mio posto è qui – dice lo storico capitano – non potevo mancare. Con la maglia del Bari ho vinto tre campionati, adesso aspetto le soddisfazioni da tecnico. In questa stagione ne sono arrivate poche. Dispiace soprattutto per questa fantastica gente».

Arriva Paparesta e la musica si ferma per qualche minuto. Non i cori dei tifosi, che chiedono al presidente la serie A. Lui ripete i concetti di prima, taglia un’altra torta e brinda. Nessuna promessa, se non quella del massimo impegno. I proclami estivi hanno lasciato il segno.