Un Bari cinico e spietato spazza via il povero Frosinone. Gli ospiti si dannano l’anima e giocano al calcio. I biancorossi serrano le fila e ripartono in contropiede. Ma alla fine della fiera quello che conta in questo sport è il risultato. E quando la gara finisce 4-0 non si può far altro che sorridere.
Nel preannunciato undici iniziale di Nicola manca Rinaudo. Il centrale difensivo prelevato la scorsa settimana dall’Entella ha l’influenza. Nel centrocampo a quattro gli esterni sono Schiattarella e Defendi. Mentre Galano e De Luca giocano alle spalle di Ebagua.
Pronti, via ed il Bari è già in vantaggio. Salviato affetta un calcio un punizione indirizzando il pallone sul palo più lontano, la difesa del Frosinone è ancora negli spogliatoi ed il piccolo De Luca irrompe di testa scaraventando la sfera alle spalle di Pigliacelli. Dall’inizio della gara sono passati appena 100 secondi.
Il Bari si siede sul risultato positivo e guarda il tentativo di riscossa del Frosinone con colpevole apatia. Si difende basso e prova a scappare in contropiede con i velocisti Galano e De Luca. La seconda parte della prima frazione è tutta di marca ciociara. Donnarumma è costretto a salvare in tuffo prima su Ciofani poi su Gori. Passano una manciata di secondi e ancora il portiere di Castellammare spazza l’area di rigore dopo un’indecisione di Filippini che stava per favorire l’inserimento di Ciofani.
Il Frosinone gioca, il Bari segna. Il raddoppio dei galletti arriva proprio allo scadere di tempo. Minala trova Ebagua in area di rigore con un lancio lungo. L’ex centravanti dello Spezia controlla il pallone con la testa e gira al volo verso la porta avversaria, Pigliacelli respinge egregiamente ma la palla finisce sullo stinco di Zanon e termina la propria corsa in rete. Doppio vantaggio tanto bugiardo quanto ben accetto.
Il secondo tempo è una brutta copia del primo. Il Frosinone gioca, seppur con meno intensità rispetto ai primi 45 minuti, il Bari segna. Donnarumma compie almeno altri due interventi decisivi, ma i goal li segna Ebagua. Il primo su rigore, con uno scavetto beffardo che punisce un ingenuo fallo di mano di Gori. Il secondo in contropiede, dimostrando, qualora ce ne fosse bisogno, freddezza glaciale e spiccato senso del goal.
Tra un Ebague e l’altro i soliti indecorosi fischi per Ciccio Caputo e il secondo esordio in biancorosso di Bellomo. Sui titoli di coda, l’arbitro caccia Dionisi per proteste e fischia la fine della partita scatenando l’entusiasmo dello stadio San Nicola. Un’euforia alla quale Caputo decide di non partecipare. Il capitano infila la via degli spogliatoi e probabilmente quella che porta lontano da Bari.