Davide Nicola non vorrebbe fermarsi. Fosse per lui, giocherebbe domani. Magari giocherebbe di nuovo contro lo Spezia. In conferenza parla della partita, del mercato e dei fischi inesorabili del pubblico del San Nicola.

«Dobbiamo essere molto pratici – inizia Nicola – sono convinto che questa società, questo staff e questi giocatori abbiano i mezzi per fare bene. Per giocare un buon calcio. In questo momento non ci sono le condizioni per essere protagonisti, ma secondo me ci sono le potenzialità. Non abbiamo niente meno dello Spezia secondo in classifica. Allo stesso tempo dobbiamo riconoscere loro il cinismo di chi ha tirato tre volte verso la nostra porta, segnando tre goal. Minala? Ha sbagliato, ma è un classe ’96. Il calcio di oggi vuole calciatori aggressivi, ma li vuole in tacchi a spillo e con i guanti da maggiordomo. Questa pausa non ci voleva. Non mi piace. Avrei preferito tornare subito a lavorare».

Tanti i fischi piovuti dagli spalti del San Nicola. «I tifosi devono sentirsi liberi di fare ciò che ritengono più opportuno – spiega Nicola – non cerco alibi nel clima ostile che si è creato ad un certo punto della gara. Ci hanno sostenuto per quasi tutta la partita. Certo, bisognerebbe anche capire il motivo dei fischi. Caputo preso di mira? Si taglierebbe un braccio per il Bari. Sente il peso della maglia più di tutti. Andrà in doppia cifra senza grossi problemi, farà ancora tanti goal».

Ampia la parentesi sul mercato. «Ho le idee chiare – chiude Nicola – la società conosce le mie esigenze. Questa squadra va completata. Nomi non ne faccio. Bisognerà capire le ambizioni di gente come Galano. Bisognerà prendere attaccanti dalle caratteristiche diverse. E bisognerà trovare i numeri. Solo quelli posso certificare determinate ambizioni di vertice. Una squadra, un parco attaccanti, per vincere i campionati deve avere determinati numeri. Dopo il mercato di gennaio tutte le componenti dovranno avere le idee chiare sulle reali ambizioni del Bari. Bisognerà fare qualcosa di straordinario e provare a centrare i play-off. Fare qualsiasi altro tipo di discorso significherebbe prendere in giro la gente».