Domani al San Nicola arriva il Carpi. Per Davide Nicola, una partita intrigante. Significativa. Dai risvolti particolari. L’allenatore vuole tastare il polso del suo Bari. Vuole continuare a valutare ed arricchire il proprio viaggio conoscitivo all’interno dello spogliatoio biancorosso.

«Gara intrigante – inizia Nicola – abbiamo la consapevolezza di giocare contro la prima della classe. Il fatto che non abbia un nome altisonante è un problema degli altri, non il nostro. La serie B si è accorta del Carpi. Di una squadra che ha 30 punti in classifica, 30 goal fatti e un’ottima difesa. Di un gruppo di giocatori che lotta, corre e getta il cuore oltre l’ostacolo. Dal mio punto di vista è la partita che ci serve. Guai ad ingannare la nostra gente, però. Siamo ad un passo dai playout. Inutile prendersi in giro».

Il tecnico analizza poi la sconfitta di Bologna. «Ho sentito dire che dopo il primo goal la squadra si è spenta. A mio modo di vedere non è vero. Ci siamo disuniti, sfilacciati, ma non abbiamo perso la nostra mentalità. In alcune occasioni abbiamo anche creato i presupposti per essere pericolosi. La voglia di reagire dopo un goal incassato non ci manca».

Gli indizi circa la formazione titolare partono come sempre da quattro certezze. «Giocherò con Wolski, Donati, Contini e Donnarumma. Non cambierò mai un giocatore a causa di un errore tecnico, piuttosto affondo con lui. Se vedo che quell’errore ha scalfito in qualche maniera la sua sicurezza, ci posso pensare. Ma non è questo il caso. Quello della fase difensiva è problema generazionale. E non solo nostro. Il difensore moderno non è più  abituato a interpretare lo spazio nella maniera giusta. Lavora poco sull’anticipo. Dobbiamo essere più determinati. Soprattutto quando la palla arriva nei pressi della nostra area di rigore. Voglio vedere approccio alla gara diverso. Rabbia, aggressività. Bisogna far capire alla nostra gente che da questa parte c’è chi è disposto a dare tutto pur di portare a casa il risultato».

Tre gli obiettivi dell’allenatore fino alla sosta invernale. «Voglio valutare al meglio i giocatori che ho a disposizione, far conoscere loro i dettagli della mia filosofia di calcio e recuperare punti in classifica. Dobbiamo dimostrare di essere bravi. Sul campo, non solo a parole».