Il Bari perde ancora. Anche contro la Ternana. Anche dopo una settimana di ritiro. Di nuovo contro un avversario modesto, arrivato al San Nicola senza troppe pretese e uscito dal terreno di gioco con tre punti in saccoccia. Finisce 0-1, ma il risultato non deve ingannare. La squadra di Mangia non c’è. Non c’è gioco. Non dà mai l’impressione di potersi impadronire della partita. Paparesta, a questo punto, dovrebbe prendere provvedimenti.

Per il pubblico del San Nicola la partita inizia come peggio non potrebbe. Neanche il tempo di capire chi offre il primo giro di borghetti che la Ternana è già in vantaggio. Dal primo fischio di Pairetto passano esattamente quattro minuti. E neanche a dirlo, il vantaggio ospite è ancora una volta frutto dell’ennesimo, inconcepibile, inguardabile errore difensivo biancorosso. Gavazzi prende palla sulla trequarti, allunga il passo sulla corsia di destra e fa partire un cross che trova Avenatti pronto a staccare di testa fra le belle statuine di Mangia. Tutto immensamente facile. Un film già visto.

La reazione del Bari è sterile. Vorrei ma non posso, sembrano gridare le azioni confuse che riescono a costruire i giocatori di casa. Qualche potenziale occasione sugli sviluppi di palle da fermo e nulla di più. Un paio di interventi in tuffo di Brignoli e una traversa negano il pareggio ai biancorossi, ma nel computo totale della gara il vantaggio ospite è meritato. Tanto che la squadra torna negli spogliatoi sommersa dai fischi e con un eloquente invito da parte della Nord a tirar fuori gli attributi.

Nella ripresa il Bari sembra avere il piglio di chi vuole riprendersi partita e campionato. Mangia tira fuori dal campo Defendi e getta nella mischia Stoian. Lo schiera mezzala, rendendo la trazione della sua squadra decisamente anteriore.. I ragazzi sembrano aver recepito il messaggio dell’allenatore e occupano la metà campo avversaria sulla falsa riga dell’ultima sfida casalinga contro il Pescara. Nei primi venti minuti di gioco il Bari guadagna una serie infinita di calci d’angolo, senza però impensierire mai l’estremo difensore ospite Brignoli.

Al 25′ arriva quella che potrebbe essere la svolta del match. Pairetto sventola sotto il naso di Popescu il secondo giallo della sua partita, lasciando la Ternana in dieci uomini e fornendo al Bari un notevole vantaggio per l’arrembaggio finale. Mangia non sa più cosa inventarsi, fa uscire Romizi e fa entrare Galano, ma di azioni pericolose nemmeno l’ombra.

De Luca, l’uomo che nelle idee di allenatore e direttore sportivo avrebbe dovuto fare la differenza in questo mediocre campionato di serie B, è un fantasma. Stoian non riesce ad entrare in partita. Caputo si danna l’anima senza arrivare mai alla conclusione. Stavanovic prova a inventarsi qualcosa, ma non riesce a produrre nulla di buono. In area di rigore arrivano tanti cross. Ma Joao Silva e Cani sono in Sicilia.

Il forcing finale è quasi svogliato. Da parte di tutti, anche quello della panchina. Mangia infatti non utilizza nemmeno il terzo cambio a sua disposizione. L’arbitro fischia la fine e dagli spalti si alza la prima vera contestazione della stagione. Vergognatevi, urlano i tifosi. Dopo una settimana di ritiro non è cambiato nulla. L’allenatore potrebbe essere davvero arrivato al capolinea della sua avventura barese. Il diesse Antonelli, pure.