Polemica in casa Pink Bari. Nel mirino, il caos sulle retrocessioni che riguarderanno il campionato di serie A di calcio femminile. Tra mille comunicati, rettifiche e smentite del Dipartimento Calcio Femminile della Lega Nazionale Dilettanti, alla fine saranno ben 6 le squadre che scenderanno in cadetteria sulle 14 iscritte al torneo. Con tanto di play out che andranno a coinvolgere anche settima e ottava classificata.

Le dirette interessate non ci stanno. Ecco il comunicato diffuso dalla società e firmato “Le giocatrici della Pink Bari”.

«Facciamo un esempio. Il regolamento del gioco del calcio stabilisce che soltanto il portiere può prendere la palla con le mani. Si scende in campo consapevoli del fatto che a partita in corso questa regola non potrà mutare. Come reagireste se improvvisamente, nel corso dei novanta minuti, fosse consentito farlo anche ai giocatori di movimento?

Abbiamo iniziato questo primo nostro storico campionato di Serie A nella confusione di comunicati pubblicati e subito smentiti. Fino ad arrivare al comunicato del 23 ottobre 2014, dopo ben tre giornate, che stravolgeva le modalità di svolgimento del campionato per ciò che concerne le retrocessioni in Serie B.

Noi giocatrici della Pink Bari ci chiediamo: a chi giova questa modifica? E soprattutto: è questa la maniera migliore per aumentare il tasso tecnico della Serie A?

Ci hanno sempre insegnato che le riforme non partono dall’alto bensì dalle basi. Non si arriva nella massima serie senza giorni, mesi e anni di pratica, allenamento, fatica. È tutto quello che ci insegnano nei vivai, dai quali bisognerebbe (ri)partire per alzare il livello qualitativo del movimento calcistico femminile italiano, del quale fanno parte squadre in lizza per lo Scudetto che non rispettano il vincolo dell’obbligatorietà della squadra Primavera (eludendolo con il pagamento di un’ammenda).

Curare i vivai come avviene all’estero, dove le società che la fanno da padrona nelle coppe europee poggiano le loro basi su un settore giovanile evoluto, organizzato, raccogliendo poi i frutti con la prima squadra.

Contestiamo, inoltre, il modus operandi con il quale è stata introdotta questa novità, al chiuso della “stanza dei bottoni”, senza ascoltare preventivamente la voce delle giocatrici, attrici principali dello spettacolo in onda il sabato pomeriggio.

È in questa direzione, difatti, che esprimiamo il nostro malcontento per l’operato dell’Associazione Italiana Calciatori: molto presente durante la passata stagione quando c’era da raccogliere le adesioni al sindacato, totalmente assente in questo inizio di stagione, proprio in un momento storico nel quale avremmo avuto bisogno della loro tutela!

Ci rivolgiamo in particolare a Katia Serra, attualmente Responsabile Aic Calcio Femminile ed ex centrocampista: utilizzando una metafora calcistica, come avresti reagito tu se in una squadra poco prolifica in zona gol, avessero eliminato la mediana per dare spazio soltanto alle centravanti?

Ti saresti sentita presa in giro, come ci sentiamo noi in questo momento?

Ciò che chiediamo è che venga fatto un passo indietro e che il campionato si svolga secondo le regole con le quali siamo scese in campo nella prima giornata.

Non condividiamo, pertanto, la proposta diffusa nelle ultime ore dalla società Asd Firenze: ribadiamo il desiderio di regole uguali per tutti.

Come gesto altamente simbolico, infine, nonostante un sentimento di forte rammarico il capitano Marina Rogazione restituirà la tessera dell’Associazione Italiana Calciatori, a suo parere incapace di garantire gli interesso della categoria».

Una precisazione ha successivamente accompagnato il passaggio relativo alla presunta proposta dell’Asd Firenze.

«In riferimento al comunicato stampa divulgato nella giornata di ieri, 28 ottobre 2014, la Pink Bari nella persona del capitano Marina Rogazione intende rettificare che la società ACF Firenze Calcio Femminile ASD non si è fatta portavoce di alcuna proposta sul tema della riforma delle retrocessioni. Si specifica, altresì, che la proposta in oggetto è pervenuta dal capitano della squadra toscana.

La Pink Bari e il capitano Marina Rogazione si scusano per l´imprecisione, confermando la necessità di regole condivise e uguali per tutti».